Incendio in carcere honduregno, 350 morti

TEGUCIGALPA – Un vasto incendio è scoppiato martedì notte nel carcere della Comayagua, in Honduras, a circa 140 km a nord della capitale Tegucigalpa. Le vittime, spiega Lucy Marder, capo dell’ufficio di medicina legale della procura, durante una conferenza stampa radiofonica, sono almeno 350. Dodici persone sono state ricoverate nell’ospedale Santa Teresa di Comayagua e altre nove sono state trasportate nell’ospedale Escuela di Tegucigalpa. Il numero dei feriti è dunque pari a 21.
Ci potrebbero volere almeno tre mesi per identificare le vittime, perché alcune persone sono irriconoscibili a causa delle ustioni riportate e bisognerà effettuare test del Dna.
Ancora non è chiaro quale sia la causa dell’incendio, che potrebbe essere stato causato dai prigionieri stessi o da un corto circuito elettrico. Il portavoce dei vigili del fuoco di Comuyagua, Josue Garcia, riferisce di “infernali”. “Circa cento prigionieri – spiega – sono morti carbonizzati o soffocati nelle loro celle”. Garcia riferisce che molti detenuti sono rimasti intrappolati, perché la guardia in possesso delle chiavi non è stata trovata. Le autorità temono anche che molti prigionieri siano scappati durante l’incendio.
Un prigioniero, identificato come Silverino Aguilar, ha raccontato che dopo lo scoppio delle fiamme, qualcuno ha gridato ‘fuoco, fuoco’ e i detenuti hanno iniziato a chiedere aiuto. “Per un po’ – ha riferito l’uomo – nessuno ci ha ascoltato. Ma dopo qualche minuto, che è sembrato un’eternità, una guardia è arrivata con le chiavi e ci ha fatto uscire”.

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