Marilungo affonda il Genoa

BERGAMO – L’ex doriano Marilungo abbatte il Genoa e regala all’Atalanta la prima vittoria casalinga del 2012. L’attaccante rompe il digiuno dei nerazzurri che stava diventando preoccupante, ben 337 minuti senza riuscire a far gol tra le mura amiche. Non a caso al fischio finale Colantuono è schizzato in campo esplodendo in un urlo liberatorio.
Il successo nerazzurro spegne sul nascere anche le polemiche scatenate da un braccio sospetto in area di Carvalho ad anticipare Denis. I rossoblù tornano a casa per l’ennesima volta a mani vuote. In trasferta non è del resto una novità: é la nona sconfitta lontano da Marassi su undici partite.
La squadra di Marino non demerita e mette paura all’Atalanta colpendo la traversa sullo 0-0, ma poi la determinazione dei bergamaschi fa la differenza. Marilungo regala all’attacco atalantino la velocità che non era riuscito a garantire Gabbiadini e i liguri vanno presto in apnea, cedendo nel finale.
In avvio di partita Colantuono torna al 4-4-2 ed esclude il fantasista Moralez: a sinistra timbra il debutto in serie A l’ex varesino Carrozza, che non patisce l’emozione. In attacco c’é spazio per la giovane promessa Gabbiadini, che non sfrutterà l’occasione. Marino sfodera il consueto 4-3-3, con Palacio che si traveste da Gilardino al centro dell’attacco. L’Atalanta tenta subito di imporre il suo gioco, ma il Genoa non resta a guardare.
Dopo un quarto d’ora di equilibrio la prima occasione capita sui piedi di Denis, che però strozza troppo il diagonale. Palacio risponde al 25’: stop volante e destro incrociato, Consigli osserva la palla con qualche brivido. Si sveglia anche Gabbiadini, che dalla distanza impegna Frey su punizione. Sarà l’unico lampo. Il Genoa non sembra però patire troppo la pressione bergamasca e anzi, appena può, si lancia in avanti spinto dalle folate di Sculli e Jankovic.
L’Atalanta si spaventa un po’ e sta attenta a non rischiare. Così si arriva all’intervallo senza ulteriori scosse. La squadra di Colantuono esce dagli spogliatoi con piglio diverso e cinge d’assedio il Genoa. Ma ogni tentativo di far breccia rimbalza contro Rossi e soci, che si chiudono a riccio.
La squadra di Marino lascia passare la bufera e poi si rovescia in avanti: sull’ennesimo calcio d’angolo Kucka salta di testa e colpisce in pieno la traversa. Al 23’ lo imita Denis, che prima costringe Frey alla parata sul primo palo e poi spara anche lui sul legno superiore. Intorno alla mezz’ora l’Atalanta si vede negare un rigore: Carvalho alza il braccio in area ‘scippando’ la palla a Denis. Vibranti le proteste dei nerazzurri, che anche contro il Lecce si erano lamentati per un penalty negato. Ma ci pensa Marilungo al 33’ a spegnere l’ira dei suoi, trasformando le proteste in esultanza. L’attaccante, entrato al posto dell’evanescente Gabbiadini chiude un triangolo con Denis e poi batte Frey con un preciso rasoterra. La reazione del Genoa non arriva, anche perché l’Atalanta dopo il vantaggio sembra più sciolta: i bergamaschi gestiscono l’1-0 senza patemi e mettono in cassaforte tre punti che servono ad incrementare il margine di sicurezza sulle zone basse della classifica.