Merkel da Monti, prove d’intesa?

ROMA – Angela Merkel vola a Roma da Mario Monti. Per un ‘tete a tete’ – a tre giorni dal cruciale Eurogruppo di lunedì sulla Grecia e a due settimane dal nuovo Vertice Ue – che segna una nuova, importante, tappa di avvicinamento tra Roma e Berlino. Non solo sulla strategia europea, ma anche e soprattutto sul capitolo Atene, destinato a tenere bancooggi nel colloquio a Palazzo Chigi. Perchè il capitolo Grecia va chiuso in fretta e su questo Roma è determinata: prima si mette la parola ‘fine’, con un accordo definitivo – ammorbidendo le posizioni di chi continua a rialzare la posta in gioco – meglio è per tutti. Ma a due settimane dal prossimo Consiglio Europeo, sul tavolo c’è anche la strategia per il futuro dell’eurozona, sotto l’egida di quel ‘Fiscal Compact’ che ora deve essere coniugato con la crescita e con un rafforzamento dei ‘firewall’, dal potenziamento del fondo salva stati agli stability bond. Il Professore di questo è convinto. E dopo aver riconquistato la scena internazionale, riportando l’Italia tra i grandi dell’Europa – anche con la ‘benedizione’ dell’America di Obama e incassando la standing ovation dell’europarlamento di Strasburgo – cercherà di ‘convincere’ la Merkel, strenua ‘paladina’ della politica di una disciplina dei conti che rischia di rivelarsi un boomerang anche per la Germania. Ma certamente per l’Italia che, entrata in recessione ‘tecnica’, ora deve spingere sulla ripresa, scongiurando il rischio che i benefici del rigore vadano ‘bruciati’ se non dovesse decollare l’economia.


Come ha rimarcato oggi anche il leader del Pd, Pierluigi Bersani, che ha invitato Monti a dare ‘’un messaggio alla Merkel: bene l’esigenza di rigore, ma solo con il rigore si va contro un muro’’. E sul tema ‘crescita’ Monti è forte della sponda ricevuta dagli Usa, ma può contare anche – nei confronti della Merkel – sui timori tedeschi di un isolamento della Germania.


Nel ‘giro’ di tavolo odierbno potrebbero essere affrontati anche altri nodi da sciogliere tra Roma e Berlino. Ad iniziare dal potenziamento del fondo salva-stati su cui Frau Angela, recentemente, ha mostrato qualche segnale di avvicinamento, secondo quanto riportato dal Ft che citava una disponibilità tedesca ad aumentarne la potenza di fuoco del futuro Esm fino a 750 miliardi. Certo lei dimostra di essere un osso duro.
– Trasmette uno straordinario senso di affidabilità e coerenza ma è difficile farle cambiare idea – aveva scherzato qualche giorno fa Monti in un’intervista. Ma lui può giocare anche la carta ‘personale’: è ‘’l’uomo che ogni buon padre tedesco vorrebbe avere come genero’’, scriveva nelle scorse settimane la Suddeutsche Zeitung mentre i sondaggi a Berlino lo fotografano tra i più ‘simpatici’ leader ai tedeschi. Tedeschi che guardano a Roma con sempre maggiore interesse. La Merkel oggi vedrà anche il presidente Giorgio Napolitano, suo interlocutore privilegiato quando l’Italia – prima dell’arrivo di Monti a Palazzo Chigi – sembrava fosse destinata a essere una delle ‘tessere’ del domino-default europeo. La cancelliera arriva a Roma solo pochi giorni dopo il suo presidente Christian Wulff. E lo fa senza Nicolas Sarkozy, impegnato a Parigi in una difficile campagna elettorale, stretto dalle difficoltà interne. E qualcuno, tra i giornalisti – come accaduto nell’ultimo vertice a Bruxelles – potrà rigiocarsi la carta del ‘Merkonti’ o ‘M&M’ a rimpiazzare quel ‘Merkozy’ che sembrava destinato a dominare la scena della governance europea.