Il tesseramento scuote il partito

ROMA – ‘’Le persone che ci hanno fatto sapere di essere state iscritte a loro insaputa sono appena lo 0,02% dei tesserati del Pdl. Mentre le iscrizioni che a noi sono risultate irregolari non superano il 4% di un milione e 200mila tessere. Mi sembra che tutta questa vicenda del tesseramento falso sia un po’ una montatura’’. Il deputato del Pdl Gregorio Fontana prova minimizzare con la statistica, ma la tensione nel partito sembra ancora alta. Soprattutto perchè tra gli ex forzisti, alla luce dei 51 congressi locali svolti sino ad oggi, c’è chi ha ripreso la ‘conta’ tra berlusconiani ed ex An (‘’per ora un rapporto ancora di 70 a 30’’). Oggi, per dirimere i nodi più difficili, si riunirà a Milano il vertice del partito alla presenza di Berlusconi. Il clima, spiegano alcuni coordinatori provinciali e regionali, non è certo dei migliori, anche perchè il Cavaliere non avrebbe nascosto tutta la sua irritazione per vicende che i più moderati non stentano a definire ‘dilettantesche’, ma si spera che con la celebrazione dei congressi in tempi rapidi tutto possa tornare alla normalità.

All’inizio, infatti, subito dopo lo scandalo di Bari, in cui si trovarono 139 tessere intestate a persone domiciliate tutte in uno stesso indirizzo, si decise di sospendere i congressi. Almeno per calmare le acque. E il segretario Alfano lo dichiarò pubblicamente in una nota. Poi, però, dopo una rapida consultazione tra i vertici del partito, passò la linea di accelerare al massimo il ‘’rito congressuale’’ per chiudere in fretta il capitolo.

– Toccando con mano il fatto che non si può votare ad un congresso senza avere la tessera individuale, il bollettino del versamento effettuato e il documento – insiste ancora Fontana – tutti si sarebbero convinti, come del resto sta avvenendo, che questa storia del tesseramento falso, qualora ci fosse davvero, perchè allo stato risulta un qualcosa di assolutamente residuale, non avrebbe potuto produrre alcun effetto ai fini congressuali’’. La verità, spiegano ancora alcuni coordinatori piediellini, è che si sarebbe trattato solo di un modo per ‘’farsi belli da parte di ‘ras’ e ‘sotto-ras’ del territorio con i vertici del Pdl’’, Berlusconi in primis. Si sarebbe cercato cioe’ di raccogliere il piu’ alto numero di tessere possibile per tentare di contare di più nel partito.

Ma questo, sottolineano, ha avuto un senso fino a quando la campagna del tesseramento era rimasta relegata all’idea del ‘’grande spot per il partito’’. Poi, quando si è cominciato a parlare di congressi, il discorso si è complicato. Accanto alla ‘’gara di chi fa più tessere’’ si è aggiunto un altro fenomeno: quello dei coordinatori che sapevano di poter perdere il congresso. E che, per evitarlo, hanno cominciato a ‘’fare le pulci’’ all’operato dello sfidante o a ‘’sollevare polemiche controproducenti’’. In quest’ultima fattispecie, più di un parlamentare consultato fa rientrare il caso di Modena dove Isabella Bertolini ‘’da oltre 3 anni’’ non in sintonia con Carlo Giovanardi, ha cominciato a parlare di ‘’infiltrazioni’’ legate alla criminalità.

– A parte che in presenza di dubbi di questo tipo – incalza Fontana – sarebbe bene denunciare tutto alla magistratura.

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