Corruzione, Severino: «Necessarie pene più severe e meno prescrizione»

ROMA – Il Guardasigilli Paola Severino, su sollecitazione del capo della Procura di Milano Edmondo Bruti Liberati, apre e concorda – durante il programma tv ‘In 1/2 ora’’, di Lucia Annunziata – sull’inasprimento delle pene per il reato di corruzione e ritiene possibile anche mettere mano alla legge Cirielli che ha accorciato la prescrizione purchè, di pari passo, si assicurino tempi rapidi nel processo affinchè gli innocenti non siano danneggiati dal lungo percorso giudiziario.

A sorpresa, il ministro della Giustizia svela anche affinità emotive con il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che la avversa in Parlamento e che ha versato lacrime nel ventennale di Mani Pulite. A Bruti Liberati, che osservava come per un furto banale si rischiano sei anni contro i cinque nei quali incorre chi corrompe, Severino ha risposto:

– Sulla necessità di aumentare le pene per chi è colpevole di corruzione bisogna ragionare, e posso anche concordare perché le pene non possono essere lasciate al caso ma devono essere adeguate al bene giuridico tutelato.

Sempre sull’argomento tangenti, Severino ha annunciato l’introduzione, nel ddl anticorruzione, di un reato per punire le mazzette tra i privati e del ddl si potrebbe approfittare anche per realizzare una ‘’legislazione un po’ più seria sul conflitto di interessi’’. Il Guardasigilli ha poi aggiunto:

– Il problema sono i conflitti di interesse potenziali. Se ve ne fosse il tempo, il governo se ne potrebbe occupare perché non ci sono argomenti tabu.

Il discorso vale anche per la Cirielli, purchè il tema sia ‘’affrontato, dalla testa, ovvero dalla misura della pena, e non dalla coda’’. Severino ha quindi ricordato che ‘’cè, ad esempio, una proposta di Vietti per interrompere la prescrizione all’inizio del processo che deve essere contemperata, allora, con il diritto del cittadino ad essere dichiarato innocente in tempi certi’’.

– Ci deve essere una ricerca di equilibrio – ha concluso il Guardasigilli cercando di non scontentare né Pdl né Pd.

Severino è disponibile anche sul fronte del falso in bilancio che presto sarà aperto dalla discussione su un emendamento dell’Idv che vorrebbe tornare a sanzioni penali rigide. Un ritorno ‘’totale’’ al passato non è la soluzione, avverte il ministro, ma modifiche si possono fare. Netta la posizione sul Lodo Alfano che, per il Guardasigilli, non deve mai tradursi in immunità per vicende private. Infine, Severino ha accolto positivamente il ritorno delle lacrime in politica e commentando quelle di Di Pietro – per gli attacchi subiti durante e a seguito di ‘Mani Pulite’ – ha detto che ‘’erano lacrime di rabbia perché si è sentito aggredito pensando di aver fatto bene’’.

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