Nuova Delhi – Roma: alta tensione scoppia il caso diplomatico

ROMA – A Kochi ‘’la situazione è grave’’, tanto che anche il premier Mario Monti ne viene costantemente informato. Roma e New Delhi, ha reso noto la Farnesina, non hanno trovato l’accordo sulla gestione della crisi che vede coinvolti due marò della nave italiana Enrica Lexie, accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste dello stato meridionale di Kerala. L’incontro di ieri a New Delhi, tra la delegazione italiana dei ministeri di Esteri, Giustizia e Difesa e funzionari indiani, nel tentativo di trovare una posizione comune, infatti, ‘’è andato male’’, ha fatto sapere all’Ansa una fonte vicina alla stessa delegazione. A questo punto c’è una situazione di ‘’stallo’’, ha precisato, riferendo comunque di colloqui ‘’cordiali’’.

Ferma restando infatti la ‘’concreta collaborazione’’ tra i due Paesi, sottolineata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, il disaccordo tra Italia e India ruota fondamentalmente attorno a tre punti: secondo Roma, l’incidente che ha coinvolto la nave battente bandiera italiana, convinta di essere sotto l’attacco dei pirati, è avvenuto in acque internazionali, non indiane. Di conseguenza – spiega la Farnesina – la giurisdizione è di competenza della magistratura italiana. Da parte italiana si sottolinea infine che i marinai – imbarcati sulla Lexie in base a una specifica legge italiana che risponde anche alle esigenze delle risoluzioni delle Nazioni Unite in materia di lotta alla pirateria – sono ‘’organi dello Stato italiano e che pertanto godono dell’immunità dalla giurisdizione rispetto agli Stati stranieri’’.

L’interrogatorio dei due marò da parte della polizia del distretto di Kollam rappresenta perciò, sostiene ancora il ministero degli Esteri, un ‘’atto unilaterale’’.

Di ‘’situazione non tranquillizzante’’ ha parlato anche il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha ribadito la posizione italiana in merito alla ‘’giurisdizione italiana’’ sull’accaduto. Al momento, i due militari italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, si trovano in stato di fermo, non in un carcere, ma – anche grazie al console italiano a Mumbai, Giampaolo Cutillo – nel circolo ufficiali della polizia di Kochi.

Il governo centrale di Manmohan Singh sembra comunque disponibile a ragionare, visto che la delegazione di esperti italiani è stata accolta, a New Delhi, a poche ore dalla richiesta avanzata da Terzi al collega S.M. Krishna. La delegazione resterà nei prossimi giorni nella capitale indiana ‘’per essere pronta ad eventuali cambiamenti di posizione’’, ha spiegato ancora la fonte. Così come resta confermata al momento anche la visita di Terzi in India prevista per il 28. Potrebbero però essere le questioni interne, in particolare i rapporti tra New Delhi e l’amministrazione del Kerala, e la pressione dei media locali a ostacolare una rapida soluzione della crisi.

Già ieri il ‘chief minister’ dello Stato meridionale aveva sottolineato al ministro degli Esteri come, a livello locale, la vicenda avesse provocato ‘’un forte movimento di opinione pubblica e l’agitazione per la perdita di due vite innocenti’’.

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