Il premier convince il ‘gotha’ della finanza

MILANO – Mario Monti debutta in Piazza Affari nelle vesti di premier e incassa il plauso dalla comunità finanziaria per l’azione di governo finora condotta e per quella in programma. Per la prima volta dall’incarico ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il professore della Bocconi esordisce davanti a oltre 400 tra autorità, banchieri, manager e operatori finanziari. Dopo un incontro a porte chiuse con una ventina di big della finanza: da Franco Bernabè a Giovanni Perissinotto, passando per Gabriele Galateri, Marco Tronchetti Provera, Fulvio Conti, Federico Ghizzoni, Enrico Cucchiani, Alberto Nagel e Rodolfo De Benedetti, più l’outsider Luca Barabino. Poi, nella ex sala delle grida di Palazzo Mezzanotte, il premier ‘omaggia’ Piazza Affari ricordando le recenti visite a Wall Street e alla Borsa di Londra, definendole ‘’un allenamento in vista dell’incontro odierno. Dei passaggi piacevoli, interessanti e speriamo utili per l’Italia’’. Al suo fianco il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che lo aveva accompagnato nelle visite a Londra e a New York.
Di stampo un po’ ‘cabalistico’ il benvenuto del padrone di casa, Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa italiana, che ricorda come ‘’l’ultima volta che abbiamo atteso Monti a Piazza Affari era il 2006, prima della crisi, e tutto andava bene. Ora speriamo che la sua visita qui coincida, al contrario, con un turning point per l’economia’’ per uscire dal tunnel. Applausi e commenti di fiducia al lavoro del Governo al termine dell’intervento.
Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, si attende ‘’stabilizzazione finanziaria e crescita’’, mentre il presidente esecutivo di Telecom, Bernabè, ritiene che ‘’quello che è stato fatto dal governo in pochi mesi è un indicatore della forza, della capacità e della volontà di riscossa del paese’’, oltre ad aprire la strada ad ‘’uno scenario molto positivo’’.
Diretto, come sempre, Luigi Abete, presidente Bnl (gruppo Bnp Paribas): il calo dello spread sotto i 350 punti base – dice – ‘’è l’ovvio effetto’’ del governo dei professori. Da segnalare, infine, la presenza in prima fila il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro e il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini. Le autorità locali erano rappresentate dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e dal presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, che hanno ricevuto entrambi la stretta di mano del premier. Tra gli altri sono stati visti il numero uno di Terna Flavio Cattaneo, Pietro Sella e Ferruccio Ferragamo.

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