Monti: «Le banche spingano la crescita»

MILANO – La competitività del Paese, l’importanza della Borsa ma anche l’invito alle banche a far la loro parte per la ripresa sostegno, col credito, le imprese. E’ ruotato attorno a questi temi il confronto odierno che Mario Monti ha avuto prima con una ventina di top manager e banchieri a Piazza Affari, e poi nell’incontro allargato del premier con gli esponenti della comunità finanziaria.
– La Borsa italiana è una delle ricchezze del nostro sistema: il numero delle società quotate è ancora inferiore rispetto alle altre realtà europee – ha sostenuto Monti parlando nella sala delle grida di Palazzo Mezzanotte e sottolineando che ‘’una Borsa con un numero più alto di imprese quotate può dare un contributo fondamentale per la crescita’’.
In un intervento a tutto tondo il premier, reduce dalle trasferte nella City e a Wall Street, ha poi ribadito che ‘’non ci sarà bisogno di una nuova manovra perchè sono incorporati margini di prudenza’’. Mentre sulla riforma del lavoro, tra le tematiche più calde e spinose, il Professore ha detto:
– Siamo molto fiduciosi che entro la fine di marzo presenteremo al Parlamento un provvedimento con l’accordo delle parti sociali.
Ma ha anche avvertito:
– Lo presenteremo comunque, speriamo con l’accordo delle parti sociali.
Monti, che in più di un’occasione è tornato a confermare che ‘’al più tardi a marzo’’ 2013 finirà il governo dei professori ha anche annunciato di voler ‘’rendere la vita più semplice ai contribuenti onesti’’ attraverso il gettito proveniente dalla lotta dell’evasione. E, in tal senso, il premier ha indicato che venerdì il Consiglio dei ministri esaminerà il pacchetto di semplificazioni fiscali. Dal premier è poi arrivata una stoccata ai poteri forti.
– E’ bello che ci siano crociate contro i privilegi della casta – ha detto precisando, però, che ‘’siamo ben lontani da realizzare quello che andrebbe fatto ma qualcosa è stato fatto’’ anche se ‘’il numero delle auto blu resta sconfinato’’. E non sono rimasti immuni da commenti anche i cosiddetti salotti buoni.
– Dispiace andare contro la nozione elegante e piacevole di salotto buono, ma pensiamo che in passato abbia qualche volta tutelato il bene esistente e consentito la sopravvivenza un po’ forzata dell’italianità di alcune aziende, impedendo la distruzione creatrice schumperteriana e non sempre facendo l’interesse di lungo periodo – e’ stato il pensiero del presidente del Consiglio.
Alla platea di Piazza Affari Monti ha anche spiegato che ‘’una riforma delle autorità di vigilanza e controllo, devo confessare, non è nel nostro programma’’, mentre ha evidenziato che il governo ‘’sta difendendo con i denti in Parlamento’’ le liberalizzazioni, sottolineando che porteranno ‘’una crescita del 3,5% del Pil in 10 anni’’. E la difesa è perchè ‘’è nostro dovere – ha detto – far prevalere il bene comune’’.

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