Veltroni: «Il nodo è Monti» Bersani: «Non martoriamoci»

ROMA – Mentre il governo accelera sulla riforma del mercato del lavoro nel Pd non si placa la polemica sull’articolo 18 dopo l’intervista con cui Walter Veltroni ha aperto alla riforma, tornando anche a difendere la sua posizione.
Il nodo, ha spiegato, è il giudizio sul governo Monti come pure il tono del dibattito che, secondo Veltroni, non deve considerare un nemico chi ha un’opinione diversa.
‘’Il problema non è l’art. 18, sul quale ho detto molto meno di quanto detto mille volte da Bersani. Il problema è il giudizio su Monti – spiega Veltroni su Twitter -. Se si pensa che il governo di Mario Monti sia di destra – aggiunge -, allora bisogna avere il coraggio di discuterne. Civilmente. Senza dire che un’opinione diversa è un’opinione del nemico. Teorie pericolose’’.
Pier Luigi Bersani non ha voluto replicare direttamente ma incontrando i segretari provinciali e regionali del partito ha indicato nella lotta al precariato la vera priorità del Pd.
– Bisogna lottare contro la precarietà e le aziende che chiudono, questa è la priorità – ha sottolineato il segretario che dalla prossima settimana inizierà un tour per l’Italia -. Non si pensi che siamo usciti dall’emergenza – ha detto -, il miglioramento deve ancora arrivare. Di articolo 18, ha ricordato, abbiamo già discusso tanto, è inutile martoriarsi.
E non è centrale neppure il quesito se Monti sia destra o di sinistra: ‘’una discussione fuorviante’’ l’avrebbe definita Bersani, secondo quanto riferito dai partecipanti all’incontro con i segretari regionali. Sostegno alle aperture di Veltroni arrivano però dal Terzo Polo che punta alla scomposizione del vecchio quadro politico: con Gianfranco Fini che propone di non applicare l’articolo 18 ai neo assunti e con Pier Ferdinando Casini per il quale l’articolo 18 ‘’non è un tabù’’ invitando sulla materia ad evitare ‘’integralismi’’.