Strauss-Kahn fermato per le escort: rischia 7 anni

PARIGI – Ancora una cella, ancora l’incubo a luci rosse e al centro sempre lui, Dominique Strauss-Kahn con i suoi segreti. Stavolta è finito in stato di fermo a Lille per un interrogatorio sul caso delle squillo che qualche faccendiere gli spediva gratis anche dall’altra parte del mondo. Ma la giudice che l’ha interrogato ha deciso di prolungare il fermo, almeno fino a questa mattina. L’ex direttore del Fondo monetario rischia fino a 7 anni di carcere per sfruttamento della prostituzione. Fuori, attorno alla capitale del nord industriale, la Francia pensa alle elezioni presidenziali, alla corsa per l’Eliseo che fino al 14 maggio scorso – prima dello scandalo del Sofitel di New York – vedeva in testa proprio lui, DSK. Persino l’Huffington Post edizione francese, ora diretto dalla moglie Anne Sinclair, ha messo sulla prima pagina online il titolo di DSK fermato. In serata, però, si è tornati a Sarkozy e alle presidenziali, Strauss-Kahn è tristemente scivolato in basso.
Se quella di Nafissatou Diallo, la cameriera immigrata che ha accusato DSK di averla aggredita e stuprata all’improvviso nella sua suite d’hotel, era una storia di violenza, questa dell’Hotel Carlton di Lille è una vicenda di ordinario squallore. Giovani ragazze inquadrate e pagate a «trasferta», 900 euro per Parigi, 2.400 euro con biglietto in tasca e tutto il resto gratis per i viaggi a Washington. Con il principale beneficiario, DSK, che sostiene davanti agli inquirenti da diversi mesi che il traffico avveniva «a sua insaputa»: non pensava che le ragazze fossero prostitute.
Il tutto è venuto a galla per le confessioni di un malvivente che gestiva una casa per appuntamenti mascherata da salone massaggi in Belgio, noto come Dodo la Saumure (la salamoia). Insieme a lui sono già finiti sotto accusa per la rete di escort un avvocato, due imprenditori di primo piano (che pagavano direttamente le escort per DSK), un poliziotto, tre dipendenti del Carlton e persone legate alla massoneria locale. Ieri mattina, accompagnato dai legali, Strauss-Kahn è arrivato puntuale prima delle 9 in un’auto con i vetri oscurati. E’ sceso e subito i gendarmi gli hanno notificato lo stato di fermo, necessario quando si interroga un sospettato di reati particolarmente gravi. Il fermo, con le nuove norme del codice penale, comporta in Francia da alcuni mesi la presenza obbligatoria dell’avvocato del sospetto durante l’interrogatorio. In serata, la decisione di trattenere colui che la sinistra francese avrebbe spedito all’Eliseo con un plebiscito soltanto pochi mesi fa, prima che lo scandalo del Sofitel lo travolgesse. I giudici vogliono vederci evidentemente più chiaro, vogliono interrogare ancora Strauss-Kahn, che rischia fino a 7 anni di carcere per essersi reso complice di sfruttamento della prostituzione e di appropriazione indebita, in quanto gli organizzatori del giro pagavano le squillo con il denaro delle casse delle loro società, in particolare il gigante dell’edilizia Eiffage e un’impresa di materiale sanitario. Resta da stabilire se DSK avesse capito che si trattava di prostitute – ma finora ha sempre negato – e quindi se sapesse da dove proveniva il denaro. Oggi, al termine del fermo, se ne saprà di più. (ANSA).
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