I 25 anni del Patronato Inca in Venezuela

CARACAS – Tra le varie organizzazioni assistenziali esistenti nell’ambito della colletività italo-venezuelana, un posto di rilievo è occupato dal Patronato INCA/CGIL che in questi giorni festeggia i suoi 25 anni di attività in Venezuela. Il patronato INCA è stato infatti fondato e registrato a Caracas il 18 febbraio 1987 su iniziativa di Matteo Malavasi, allora funzionario amministrativo del Consolato Generale d’Italia ed ex Segretario Generale della CGIL preso il Ministero degli Esteri. Malavasi seppe interpretare il momento che viveva la collettività italo-venezuelana e si attivó per dare vita e forma al Patronato. La nascita dell’ INCA Venezuela avvenne in un momento in cui i nostri connazionali cominciavano ad avvertire fortemente il bisogno di informazioni ed orientamenti nell’ ambito dell’ assistenza e della previdenza sociale.
Il primo ufficio INCA comincíó ad operare all’inizio di marzo 1987 nell’ edificio Argui di Sabana Grande a pochi passi dal celebre negozio della “Savoy”. Un solo impiegato: Giovanni Di Vaira che dirige tutt’ora l’organizzazione. L’impegno, la volontà, il saper ascoltare, lo spirito di servizio e, non ulltimo, la capacitá di dare risposte, furono gli elementi che proiettarono in poco tempo il Patronato e attirarono l’attenzione di numerosi connazionali. Lo sviluppo successivo fu davvero vertiginoso. In meno di 6 mesi gli impiegati di Caracas erano diventati 2 e all’inizio del 1988 si aprirono le sedi di Maracay, su iniziativa di Andrea Iosue e del ricordato Filippo Sindoni. Subito dopo furono inaugurate le sedi di Maracaibo, Puerto La Cruz ed Acarigua. In un anno l’ INCA divenne una grossa organizzazione con uffici in tutte le regioni con maggiore presenza di italo-venezuelani.
Durante questi 25 anni di attività l’INCA ha dato assistenza a migliaia di persone ed ha patrocinato circa il 55% delle domande di pensione autonome o in regime di convenzione pagate dall’INPS in Venezuela. Grazie all’impegno e serietá degli impiegati e collaboratori, l’ INCA si è guadagnato la fiducia di tutta la collettivitá diventandone, sin dall’ inizio, il suo punto di riferimento in materia previdenziale e nella difesa dei propri diritti. Nel campo della difesa, l’ INCA ha svolto e svolge una attività incomparabile ottenendo grandissimi risultati. Il primo di essi fu l’ approvazione dell’articolo 2 comma 3 della legge 577/92 con il quale si riconosceva il periodo di riscatto lavoro estero come contribuzione obbligatoria dando cosi ai connazionali la possibilità di accedere alla pensione integrata al minimo.
Importantissimo fu anche il riconoscimento del diritto all’ Assegno del Nucleo Familiare, diritto messo in discussione dall’INPS sin dalle prime liquidazioni di pensioni in base alla convenzione italo-venezuelana di sicurezza sociale. L’INPS affermava, infatti, che poiché la convenzione non prevedeva alcuna disposizione in merito e non ne faceva esplicito riferimento, l’ Assegno al Nucleo Familiare non poteva esser accordato. Grazie a varie cause pilota ed all’iniziativa del’ufficio legale della sede centrale di Roma, l’INCA riuscií, in meno di 6 mesi, a far cambiare rotta a questa tendenza ed a far affermare all’INPS che la prestazione familiare, pur non essendo expresamente previsto nella convenzione, era un diritto che spettava a tutti i pensionati con la cittadinanza italiana.
L’ INCA Venezuela ha avuto un lungo e vittorioso contenzioso per il riconoscimento da parte dell’INPS dei cosidetti contributi “credito”, cioé contributi accreditati d’ ufficio dall’Ente previdenziale venezuelano a quei lavoratori che al 01-01-1967 (data di entrata in vigore dell’ attuale legge previdenziale) avevano compiuto 50 anni. Per via di una erronea interpretazione che violava apertamente l’articolo 7 della convenzione, l’INPS si rifiutava di riconoscere questi contributi che interessavano, all’epoca, molti connazionali, soprattutto quelli piú anziani, negando in questo modo la pensione a molti di loro. Ma anche in questo caso, grazie alle insistenze ed ai ricorsi, fu possibile modificare il comportamento dell’INPS e far valere il diritto dei nostri connazionali. Grazie a questo precedente, l’ INPS non ha avanzato nessuna obiezione con i contributi accreditati negli ultiimi anni dall’ IVSS sulla base del Decreto Presidenziale 4269 e quello successivo, che hanno consentito a molti italo-venezuelani di accedere alla pensione di vecchiaia venezuelana e ad un pro-rata italiano.
L’ INCA Venezuela, ha perseguito con forte e continuo impegno, il fine di tutelare, in sede giudiziaria, i diritti dei lavoratori e dei pensionati. In tale ambito si colloca la prima sperimentazione dello strumento della rogatoria consolare, ovvero della richiesta formulata dai giudici all’ autoritá consolare di effettuare la visita peritale. Pur essendo previsto dal codice di procedura civile, questo strumento non era mai stato applicato nelle cause con aspetti sanitari ai fini della verifica dello stato invalidante. Ebbene, la prima volta che ció avvenne fu in Venezuela e precisamente una pratica patrocinata dall’INCA di Caracas riguardante un connazionale che si trovava nell’imposibilitá di affrontare il viaggio per andare a Roma per sottoporsi alla visita. Fu richiesta ed ottenuta per la prima volta, grazie alle capacitá dell’ ufficio legale guidato dalla Dottoressa Rosa Maffei, la consulenza tecnica per rogatoria consolare e fu cosí che il richiedente fu sottoposto alla visita da parte di un medico fiduciario del Consolato d’ Italia di Caracas, con l’ effetto di poter vincere la causa ed ottenere cosí la prestazione di invaliditá a cui aveva diritto. Fu un caso clamoro anche perché la somma ricevuta per gli arretrati era davvero enorme. Dopo tale esperienza numerosissime sono state le ordinanze rese dal Tribunale di Roma e che hanno ammesso la consulenza tecnica d’ ufficio mediante rogatoria consolare.
Un’ altra vicenda che ha visto impegnato l’ INCA Venezuela é la storia della pensione virtuale e riguarda piú precisamente il ricalcolo del pro-rata su una pensione virtuale integrata al trattamento minimo. Sono numerosissimi i casi che tutta l’ INCA del Venezuela ha portato e porta avanti con un indubbio vantaggio per i pensionati, i quali, a seguito di ricorso, si vedono riconosciuti una pensione base in pro-rata che – secondo il numero dei contributi – puo passare da 17 euro a 60 euro al mese.
In ultimo l’ INCA Venezuela è stat fortemente impegnata a fare aggiornare all’INPS la tassa di cambio tra il bolivar e l’ euro che era ferma al 31-12-2010 e che stava causando un grandissimo danno economico a tutti i pensionati italo-venezuelani. E’ stato un impegno forte è continuo che si è concretizzato recentemente con l’ invio di due diffide, una alla Banca d’ Italia e l’altra all’ INPS. I due enti ieri hanno modificato la tassa di cambio tra bolívar ed euro attualizzandolo a quello reale.
Tutto questo lavoro non è solo il frutto della capacità e dell’ organizzazione ma anche e soprattutto della passione che anima il personale dell’ INCA Venezuela che, a Caracas, Maracay, Maracaibo e Valencia fanno ormai parte della grande famiglia italo-venezuelana. A loro, ai fondatori, agli ex impiegati Emilia Picariello, Maria Gabriella Pelosato, Maria Grazia Pelosato, Teresa Vaccari e Chiara Tipoldi, all ex Presidente Marisa Bafile, ai collaboratori storici come Raffaella Molinari e Anselmo Tipoldi, ai consoli, consoli onorari, agenti consolari e funzionari consolari, ai dirigenti presenti e passati del Reparto Convenzioni dell’ IVSS e dell’ INPS Polo di Bari, a tutti i pensionati INCA, rivolgo un caloroso abbraccio.

 

Giovanni Di Vaira
Direttore Responsabile Inca/Cgil – Venezuela

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