Monti: «Malavita crescente una macchia per il Paese»

ROMA – Contro la criminalità crescente, una ‘’macchia per il nostro Paese’’, sono necessarie risorse. Il premier Mario Monti, parlando davanti ad una platea di giovani ufficiali carabinieri assicura che il Governo tiene nella giusta considerazione il tema della sicurezza e che, ‘’pur in questa difficile congiuntura economica’’, sara’ ‘’riconosciuto lo spazio necessario all’allocazione delle risorse alle Forze Armate e all’Arma dei carabinieri’’.
C’era mezzo governo, ieri (cosa mai successa in passato), all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola ufficiali dell’Arma. Insieme al presidente del Consiglio – ‘’emozionato e orgoglioso’’, anche perchè quel mondo un po’ gli appartiene (‘’sono stato ufficiale di complemento’’) – il ministro della Difesa Di Paola, quello dell’Interno Cancellieri, il Guardasigilli Severino, i ministri del Lavoro Fornero, della Salute Balduzzi e dei Beni culturali Ornaghi. E poi: sottosegretari, parlamentari, il vicepresidente del Csm Vietti, i vertici delle Forze armate e di polizia, i capi dei Servizi.
Il padrone casa, Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma, ha fatto un rapido consuntivo dell’attività svolta dai carabinieri, che nel 2011 hanno denunciato quasi 400 mila persone e ne hanno arrestate 85mila, di cui 58mila in flagranza di reato. Quindi ha sottolineato il lavoro svolto dalle 4.621 stazioni dell’Arma distribuite in tutta Italia (un dispositivo che sarà ‘’ulteriormente potenziato’’), che hanno perseguito circa 2 milioni di reati, pari al 69,6 per cento delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti di polizia.
Parlando poi delle principali minacce per l’Italia, il generale Gallitelli – citando ‘’alcune recenti manifestazioni di piazza’’ – ha messo in guardia dalla ‘’tendenza alla radicalizzazione delle proteste e del tentativo di coagulare il dissenso di massa da parte dei settori antagonisti e dei gruppi di matrice anarco-insurrezionalista’’.
– E il collegamento tra componenti anarchiche di diversi paesi, in particolare italiane e greche, e la realizzazione di vere e proprie campagne terroristiche di portata transnazionale – ha proseguito – costituiscono ulteriore motivo di preoccupazione ed impegno investigativo.
Gallitelli ha quindi sottolineato che ‘’alla minaccia eversiva interna si affianca in Italia il rischio del terrorismo di matrice confessionale’’, in particolare quello ‘cresciuto in casa’ (‘homegrown’) e quello che trova fonte di finanziamento nella pirateria marittima. Ma la minaccia ‘’piu’ insidiosa’’ resta quella della criminalità organizzata, che per sfuggire all’azione di contrasto delle forze di polizia ‘’sta evolvendo verso nuovi modelli organizzativi e operativi’’, con una ‘’rarefazione degli atti violenti e il rafforzamento del profilo economico, soprattutto nel centro-nord’’. E’ qui che l’ ‘impresa mafiosa’ si sta sempre più radicando, infiltrandosi ‘’nei contesti economico-imprenditoriali allo scopo di reinvestire gli ingenti capitali illeciti e conseguire da un lato ulteriori profitti, dall’altro rispettabilità economica e sociale’’.

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