Un ambasciatore a Barinas: suona strano ma è la prima volta

CARACAS  – Domani, 28 febbraio, il gran giorno. L’ambasciatore Paolo Serpi raggiunge Barinas, capitale dello stato omonimo: è la prima visita in assoluto di un ambasciatore italiano alla città ‘llanera’, nella parte occidentale del Paese.
A ricevere Paolo Serpi ci saranno l’agente consolare onorario Giuseppe Gherardi e le autorità pubbliche locali. Giusto il tempo di un ‘almuerzo’ e poi sopralluogo guidato ad una realtà industriale italovenezuelana: l’attivissima fabbrica di biscotti Inaica, acronimo di Industrias Alimenticias Italia C.A.
Quindi sarà la volta della visita al Centro Italiano Venezolano della città: l’occasione ideale per fare il punto della situazione sulle attività svolte dal club e sulle questioni legate alla comunità di origine italiana. In città tra i nostri connazionali c’è fermento, come ha confermato a ‘La Voce’  il presidente del Civ Gennaro Giammarinaro: “Un ambasciatore a Barinas non si era mai visto, siamo pronti per riceverlo nel migliore dei modi”.
Giammarinaro, in odor di conferma nelle elezioni di sabato al Civ, ha tracciato un breve quadro di quanto si svolge tra le mura del centro: “Tanto sport ma cultura zero, questo è il mio rammarico. C’è molta attenzione nei confronti del calcio, del calcetto, del nuoto e delle bocce ma sono tanti, troppi anni che non organizziamo eventi culturali”. Il presidente ha comunque assicurato che in caso di rielezione si impegnerà in tal senso.
Comunque domani a Barinas c`è Paolo Serpi: meglio concentrarsi sull’arrivo dell’ambasciatore. Tra gli argomenti all’ordine del giorno ci sarà senz’altro il tema della sicurezza o meglio dell’insicurezza imperante: “Sequestri, ’vacunas’ (i ricatti che prevedono il sequestro in caso di mancato pagamento), espropri e per fortuna pochi casi di invasione di tenute ai danni dei concittadini italiani dovranno essere affrontati con la massima cautela possibile”.

Il presidente ha descritto con estremo coinvolgimento il contesto in cui sono costretti a muoversi i nostri connazionali: “Al Civ di Barinas ne siamo pochi, circa 150 italiani su un totale di 470 iscritti al club, e dalle 7 di sera in poi abbiamo paura ad andare per strada. Ormai da 4 o 5 anni si ripete sempre la stessa situazione: arriva il buio e tutti vanno via”.

Estremamente fruttuosa al riguardo è stata la collaborazione con il colonnello e direttore della polizia regionale di Barinas, Giuseppe Cacioppo. Di chiare origini italiane, Cacioppo è venuto a costituire “un grande appoggio per la nostra collettività” che vede in lui un punto di riferimento in cui riporre la fiducia più cieca.

Se non altro una luce lungo il cammino…

Giovanni Di Raimondo

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