Oscar: Vince «The artist» un film muto e in bianco e nero

ROMA – Alla fine a vincere in questa 84/ma edizione degli Oscar è stato un piccolo miracolo, ovvero un film muto, bianco e nero e per giunta francese come ‘The Artist’ (miglior film, regia, attore protagonista, colonna sonora e costumi), quello stesso film che al Festival di Cannes fu poco considerato per i premi maggiori, tranne che per la Palma a Jean Dujardin. 5 Oscar anche per ‘Hugo Cabret’ di Martin Scorsese,ma si è dovuto accontentare di quelle tecniche – fotografia, montaggio sonoro, sonoro, effetti speciali e, non ultima, quella alla scenografia che ha regalato all’Italia e a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo un’altra statuetta (la terza).
In un’edizione molto politicamente corretta, spesso noiosa e senza grandi slanci, non lascia indifferente la vittoria, meritata, ma con una forte valenza politica ottenuta da ‘Una separazione’ film di Asghar Farhadi che si è aggiudicato appunto l’Oscar per il miglior film straniero. Una sorta di siluro, da parte dell’Academy, verso l’Iran integralista e ‘nemico’ degli Usa, un paese che per quanto riguarda la creatività cinematografica riesce solo a tollerare, ma con grande sofferenza. Basti pensare al solo caso Jafar Panahi.
– Ormai questo film ha superato il confine strettamente cinematografico, e’ diventato un momento di riscatto sociale in Iran – A parlare cosi’ è Babak Karimi, interprete nel ruolo di un giudice di ‘Una separazione’. E ancora, dall’attore che vive da anni in Italia:
– Il web è impazzito. Per gli iraniani, per i giovani in particolare, è un grandissimo evento. A Teheran sono due ore e mezzo avanti, ma tutti stanno guardando la premiazione, anche chi deve andare a lavorare tra poco.
Asghar Farhadi, nel ricevere la statuetta ha detto alla platea del Kodak Theatre con un certo coraggio:
– Il mio paese ha un patrimonio culturale enorme che è sepolto sotto il polverone della politica. Dedico l’oscar al mio popolo che è un popolo contrario alla violenza e che non è in guerra con le altre civiltà e le altre culture.
E la politica è entrata ancora una volta nella vittoria di Saving Face come miglior cortometraggio documentario. Si tratta di un documentario-choc della giornalista e documentarista pachistana Sharmeen Obaid-Chinoy e diretto a quattro mani da Obaid-Chinoy e da Daniel Junge che racconta il lavoro di un chirurgo plastico anglo-pachistano, il Dott. Mohammad Jawad, che assiste gratuitamente donne vittime di attacchi con l’acido. Girato interamente in Pakistan racconta la storia di due vittime di queste violenze e del loro lungo cammino verso il ritorno alla vita.

Ecco i premi assegnati nell’84/ma edizione degli Academy Awards, che hanno visto trionfare il film muto francese ‘The Artist’
– FILM: The Artist
– REGIA: Michel Hazanavicius (The Artist)
– ATTORE PROTAGONISTA: Jean Dujardin (The Artist)
– ATTRICE PROTAGONISTA: Meryl Streep (The Iron Lady)
– ATTORE NON PROTAGONISTA: Christopher Plummer (Beginners)
– ATTRICE NON PROTAGONISTA: Octavia Spencer (The Help)
– FILM D’ANIMAZIONE: Rango
– FILM STRANIERO: Una Separazione (Iran)
– SCENEGGIATURA ORIGINALE: Woody Allen (Midnight in Paris)
– SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Alexander Payne, Nat Faxon e Jim Rash (Paradiso Amaro)
– CORTO D’ANIMAZIONE: The Fantastic Flying books of Mr. Morris Lessmore
– FOTOGRAFIA: Robert Richardson (Hugo Cabret)
– SCENOGRAFIA: Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (Hugo Cabret)
– COLONNA SONORA ORIGINALE: Ludovic Bource (The Artist)
– SONORO: Tom Fleischman e John Midgley (Hugo Cabret)
– MONTAGGIO SONORO: Philip Stockton ed Eugene Gearty (Hugo Cabret)
– TRUCCO: Mark Coulier e J. Roy Helland (The Iron Lady)
– COSTUMI: Mark Bridges (The Artist)
– CORTO DOCUMENTARIO: Saving Face
– CORTOMETRAGGIO: The Shore
– DOCUMENTARIO: Undefeated
– EFFETTI VISIVI: Rob Legato, Joss Williams, Ben Grossman ed Alex Henning (Hugo Cabret)
– MONTAGGIO: Kirk Baxter e Angus Wall (Uomini che odiano le donne)
– CANZONE ORIGINALE: Bret McKenzie (I Muppet).