Camusso: «Vogliamo l’accordo ma per una riforma seria»

ROMA – Sindacati in pressing sul governo per un accordo sulla riforma del mercato del lavoro che sia ‘’seria’’, chiede la Cgil, e per interventi che sostengano, insieme all’occupazione, la crescita e riducano il peso fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati: tema su cui la Cisl lancia una ‘’sfida’’ al governo, che sulla riforma chiama alla ‘’responsabilità’’.
– E’ nostro obiettivo e nostra intenzione fare un accordo per riformare seriamente il mercato del lavoro, partendo dalle tre priorità: ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti, estendendo gli ammortizzatori sociali con il criterio dell’universalità – afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso, parlando al comitato direttivo di Corso d’Italia della trattativa con il governo. Una riforma che però da sola non basta:
– Occorre dare risposte al tema della crescita, creare lavoro e agire sul fisco.
E su questo la Cisl, con il segretario generale Raffaele Bonanni, ‘’sfida il governo’’ perchè si dia meno ‘’enfasi’’ all’articolo 18 e si mettano in campo piuttosto ‘’iniziative per ridurre le tasse sui salari’’ perchè ‘’sul lavoro dipendente siamo oltre il 50%’’. D’accordo il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, secondo cui si può partire rendendo ‘’strutturale’’ la detassazione sui premi di produttività.
Sul tema torna l’Istat, dopo che Palazzo Chigi ha notato la presenza di anomalie sul dato italiano ed ha chiesto all’Istituti statistico di verificare i dati pubblicati da Eurostat: secondo i dati del 2008 le retribuzioni (wages and salaries, che comprendono altre voci oltre agli stipendi, ad esempio i benefit) italiane sono in media con quelle Ue. In ambienti di governo si sottolinea che la verifica è stata fatta esclusivamente per fare chiarezza e sgombrare il campo da possibili equivoci. Ma ciò non intaccherà le politiche del governo, che continuano ad avere come obiettivo, per quanto possibile, quello di migliorare le retribuzioni medie e agevolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro.
Quanto al mercato del lavoro – oggi si va avanti con un tavolo tecnico al ministero incentrato sulla flessibilità in entrata, mentre giovedì proseguirà il confronto ufficiale tra l’esecutivo con il ministro Elsa Fornero ed i leader delle organizzazioni sindacali e datoriali ancora su contratti e ammortizzatori sociali – la Cisl si aspetta una riforma da portare a termine ‘’con molto senso di responsabilità da parte dei sindacati ma anche del governo’’, dice Bonanni. Una conclusione positiva del negoziato, per la quale sono ‘’dirimenti’’ i temi centrali della riduzione della precarietà e dell’estensione degli ammortizzatori sociali universali, è ‘’utile e possibile’’, afferma la Cgil nel documento presentato dalla segreteria nazionale e approvato dal comitato direttivo, riunitosi ieri, con 97 voti favorevoli (88,9%; 12 voti sono andati al documento della minoranza).
Ma sull’articolo 18 la confederazione guidata da Camusso conferma che ‘’è una norma di civiltà inderogabile’’ e, su questo tema, ribadisce la sola ‘’disponibilità al confronto su proposte per una drastica riduzione dei tempi dei processi’’. Così come sugli ammortizzatori sociali, il leader della Cgil insiste sulla necessità di sciogliere il nodo delle risorse:
– Non si può fare una riforma, con la pretesa di allargare le tutele, senza metterci le risorse adeguate. Puntando ad una sola logica di risparmio si ridurranno fortemente le tutele invece di allargarle’’.