Val di Susa, leader No-Tav cade da traliccio: è in coma

ROMA – Binari occupati, traffico ferroviario in tilt e ripercussioni sul sistema del trasporto pubblico specie nella capitale. Presidi stradali e davanti a sedi istituzionali in decine di centri del Paese. Esplode la protesta No Tav, con Roma, Reggio Calabria, Palermo, Bologna, Torino le città dove è stata più evidente. In diverse aziende metalmeccaniche in Valle di Susa sono stati indetti scioperi.
Nella capitale, un gruppo di circa 500 No-Tav ha occupato i binari della stazione Termini, causando il blocco dei treni.
Nel capoluogo siciliano contestato il segretario del Pd Pierluigi Bersani, per la partecipazione di cooperative ‘rosse’ ai cantieri Tav. Un attacco informatico, gestito dalla rete Anonymous, sferrato al sito della Polizia di Stato, ha mandato in tilt da migliaia di richieste di accesso, coordinate da annunci in rete e concentrate in pochi minuti. Il server si è ingolfato e il sito è diventato irraggiungibile.
Una protesta innescata dai fatti di Val Clarea, Piemonte, dove un militante No Tav, Luca Abbà, è precipitato, a causa di una scossa elettrica, da un’altezza di 15 metri da un traliccio dell’alta tensione. L’uomo ha riportato ustioni su più parti del corpo e un politrauma, è stato trasportato al Cto di Torino e le sue condizioni sono gravi. È in coma.
L’episodio è avvenuto quando sono partite le operazioni di ampliamento del cantiere a Tav in Val Susa. Il movimento No-Tav ha bloccato l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, bloccate anche le statali 24 e 25. Per Alberto Perino, leader del movimento No-Tav, “se cercavano il morto, ci sono quasi riusciti. Non si può fare sempre la legge del più forte”.
– Chiediamo un incontro urgente al prefetto di Torino e al governo perché i lavori vengano interrotti – ha detto Plano, a nome dei 23 sindaci No Tav che hanno partecipato, insieme a lui, a un’assemblea a Bussoleno a seguito dell’incidente di Abbà. L’incontro si svolgerà martedì nel capoluogo piemontese.
Ha precisato la Questura:
– Personale in abiti civili presente nei pressi del traliccio ha ripetutamente invitato il manifestante a desistere dall’iniziativa e scendere per porsi in sicurezza. Non cogliendo l’Abbà tale invito – si legge in una nota – si faceva intervenire personale specializzato del nucleo rocciatori della Polizia di Stato al fine di soccorrere il manifestante, che dichiarava la sua ferma e convinta intenzione a rimanere sul traliccio, pur di fronte ai ripetuti ammonimenti di pericolo.
Il governatore del Piemonte, Roberto Cota, auspica che il militante “possa farcela e recuperare al più presto”, e ribadisce che “la protesta contro la Tav non è e non deve essere una guerra. Troverei perciò davvero triste e sconfortante se ora si cercasse di strumentalizzare questa disgrazia per alzare la tensione o giustificare violenze inaccettabili”. Da Napoli, il sindaco Luigi De Magistris invita il governo a rivedere la scelta Tav. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ha invece parlato di “fatto molto triste, speriamo che non abbia conseguenze fatali”, aggiungendo che sarebbe triste se ci fosse una strumentalizzazione”.
Per Casini “l’opera va avanti, questo fatto è tristissimo, ma non vedo come ci sia un collegamento con il fatto che l’opera si deve fare”. Piero Fassino, sindaco di Torino, ha parlato di “episodio doloroso” ma anche di Tav che resta strategica, mentre il leader di PRC, Paolo Ferrero, annuncia la prosecuzione della mobilitazione No Tav attraverso presidi, assemblee e manifestazioni.

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