Ricordato Mirko Tremaglia il ‘padre’ del voto degli italiani all’estero

ROMA  – Con la commemorazione di Mirko Tremaglia, già ministro per gli Italiani nel Mondo, scomparso il 30 dicembre scorso all’età di 85 anni, si sono aperti ieri pomeriggio a Roma, presso la sede del Ministero degli Esteri, i lavori dell’assemblea plenaria del Cgie.

L’impegno politico dell’ex ministro è stato ricordato dal segretario generale Elio Carozza, che volendo “evitare di scadere in toni vuoti e celebrativi” ha parlato di una “perdita dolorosa”, di un “grande vuoto” lasciato “per il venir meno dei suoi interventi sul tema degli italiani all’estero, anzi dei migranti e dei loro diritti”, interventi “sempre tempestivi anche quando non condivisibili”.

– Tremaglia uomo di destra – ha ricordato Carozza – non ha avuto difficoltà ad allearsi anche con esponenti politici di fazione diversa, prendendo posizione contro gli atteggiamenti razzisti nei confronti dei migranti.

Un impegno politico quello di Tremaglia volto ad ottenere il “diritto di voto per corrispondenza per gli italiani all’estero” e il “il riconoscimento della doppia cittadinanza”, azioni portate avanti con “sincerità, passione, determinazione, coraggio”.

– Come componente di questo consiglio generale non dimentichiamo – ha proseguito Carozza – la sua convinzione profonda dell’importanza di Comites e Cgie e la sua azione continua per affermarne e difenderne il ruolo. L’elezione di parlamentari all’estero – ha aggiunto – era per lui il completamento dei diritti civili degli italiani all’estero, una visione che ha sempre difeso contro ogni attacco. Ce lo ricordiamo contrastare con Mantica la sottovalutazione dei Comites o il taglio indiscriminato ai fondi per gli italiani all’esteroCarrozza ha quindi sintetizzato:

– Sino alla fine, Tremaglia, anche quando le condizioni di salute lo avrebbero sconsigliato, ha voluto partecipare ai nostri lavori, con la lucidità di sempre, accolto con il rispetto che la sua persona meritava.

Periodo ultimo durante il quale Tremaglia temeva che le difficoltà in bilancio si traducessero in tagli per gli italiani all’estero, con il rischio di fare sostanziali passi indietro nel rapporto con la terra natale.

– Non lo dimenticheremo – ha concluso il segretario Generale – ed il suo ricordo ci spingerà tutti a difendere l’unità del Cgie e della sua iniziativa politica.

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