Stipendi manager, ok al tetto norma operativa fin da subito

ROMA – Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno detto sì al tetto agli stipendi dei manager della Pubblica amministrazione e affermato che il taglio delle retribuzioni più alte andrà applicato da subito. Con un emendamento al decreto semplificazioni il tetto verrà esteso ad authority ed enti locali. La Lega ha votato contro.
Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno dato il via libera a maggioranza (con due astenuti e il voto contrario della Lega) al parere favorevole al decreto della presidenza del Consiglio che applica la norma del decreto ‘Salva Italia’ sul tetto agli stipendi dei ‘super manager’ pubblici. La Lega ha votato contro perché, spiega il deputato Massimiliano Fedriga, “il parere prevede la possibilità di deroghe e così riapre ogni argine”. Renato Brunetta (Pdl) e Gianclaudio Bressa (Pd), spiegano al contrario che è stato modificata in senso restrittivo la proposta di parere presentata ieri dai relatori. In particolare, si è previsto che il taglio degli stipendi più alti entri in vigore fin da subito. Inoltre, constatato che la norma attualmente non riguarda tutti i dirigenti pubblici, i deputati hanno annunciato che si interverrà per via parlamentare, con un emendamento dei relatori al decreto Semplificazioni, per allargare il tetto retributivo agli enti statali adesso esclusi, alle Authority e anche agli enti locali, con un’indicazione alle Regioni di uniformarsi alla norma statale. Le Camere affermano inoltre che il governo potrà decidere se derogare in alcuni casi limitati al tetto, “unicamente per le posizioni di più alto livello di responsabilità”. Il tetto retributivo, commisurato a quello del primo presidente della Corte di Cassazione, è di circa 300 mila euro. Il ministero ha indicato che attualmente si attesta sui 294 mila euro lordi.
“Andremo fino in fondo su questa linea”. Così il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, risponde a chi gli domanda se è intenzione del Governo proseguire nella sua azione sugli stipendi dei ‘super-manager’.

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