L’Inter si raddrizza con Forlan e Milito

MILANO – Un’Inter brutta, opaca, poco vivace mette in campo le ultime energie da spendere e riesce a evitare il dramma: sotto di due reti nella partita contro il Catania, riesce a rimontare e ad avere anche la palla della vittoria, malamente gettata via da Pazzini.
La compagine di Vincenzo Montella – nel primo tempo – sembrava il Barcellona e la partita sembrava volgere nel peggiore dei modi per l’Inter, fischiata sonoramente dal pubblico di San Siro.
Claudio Ranieri tra i due tempi sembrava più fuori che dentro, con l’ipotesi di una ‘chiamata alle armi’ di Stramaccioni, tecnico vincente della Primavera nerazzurra. L’allenatore di Roma invece l’ha sfangata, riuscendo a giocare le carte della disperazione. Punta prima sul 4-4-2 escludendo Sneijder ma non trova la quadra.
L’Inter – nei primi45’- è inguardabile, senza idee, né testa, né cuore. Nessuna personalità, né lampi di genio, molta confusione in cui tutti si perdono. Male Palombo, negativa la prestazione di Pazzini, si perde pure Cambiasso. Lucio va a farfalle, Nagatomo soffre sulla fascia e si fa saltare mandando Gomez a rete. Centrocampo sterile, non è in serata Faraoni, qualche sprazzo di luce arriva da Forlan, volenteroso e generoso.
Al20’arriva la prima randellata: segna Gomez con un gran destro sul secondo palo e, dopo i fischi, su San Siro cala un velo di silenzio. Atmosfera tesa che peggiora con il secondo gol del Catania, viziato da un fuorigioco netto di Marchese che pesca Izco il quale va a segno. Sembra che il dramma sia ormai dietro l’angolo: il presidente Massimo Moratti è all’estero ma la sconfitta poteva costare caro a Ranieri.
Nel secondo tempo cambia qualcosa, quel tanto che basta: contrordine compagni, riecco Sneijder, fuori Cambiasso e Palombo. Semaforo verde per le forze fresche di Obi e Poli.
La partita – ormai disperata per l’Inter – si riapre improvvisamente, complice un improvvido Carrizo: al26’papera clamorosa del portiere su tiro di Forlan. Un pizzico di fortuna in un momento nerissimo, soprattutto povero di gioco e di talento. L’Inter reagisce come una leonessa ferita e trova il pareggio con Milito in combinazione con Forlan. Un destro rabbioso che – al34’- restituisce un filo di tranquillità alla squadra nerazzurra. Che avrebbe potuto anche vincere se Pazzini, sul finire dei 90 minuti, non si fosse letteralmente mangiato il gol del 3-2. L’Inter resta comunque in crisi, il Catania è calato nel secondo tempo, non riuscendo ad approfittare del brutto momento degli avversari. Anche il gruppo di Montella ha collezionato le sue occasioni ma non è stato in grado di gestire il vantaggio. E, soprattutto, non ha calcolato la reazione forte (anche se breve, una mezz’ora a stento) dei campioni. Ranieri deve stare all’erta e trovare il coraggio di fare scelte difficili, come quella di escludere Cambiasso, ormai davvero stanco, avendo giocato tutte le partite.
Il terzo posto resta lontano e – davanti all’Inter – non c’é un futuro roseo ma una ‘guerra’ di nervi e di muscoli. La stagione non è finita ma è fortemente compromessa, in linea con la vecchia, solita, pazza Inter.

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