Lavoro, ultimatum Cgil: «Accordo o piazza»

ROMA – Il nuovo incontro tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro dovrebbe tenersi la prossima settimana, probabilmente lunedì o martedì, dopo il rinvio di giovedì scorso, per l’impegno dell’esecutivo nella ricerca di risorse da destinare al sostegno degli ammortizzatori sociali. In vista del tavolo, la Cgil ribadisce di volere l’accordo, che ritiene ‘’possibile’’, ma avverte che se il governo, invece, dovesse strappare e decidere ‘’autonomamente’’ non resterà a guardare: ‘’la risposta non sarà uno sciopero generale, la fiammata di un giorno’’, ma ‘’la costruzione di un movimento che durerà’’, attraverso un percorso di mobilitazione da mettere in campo, spiega il segretario generale della confederazione di corso d’Italia, Susanna Camusso, intervenendo all’assemblea straordinaria delle Camere del lavoro.
– Noi lavoriamo per l’accordo – afferma – ma nessuno sottovaluti la nostra reazione se non si verificasse.
Un accordo che, insiste, deve puntare sulla lotta alla precarietà e l’allargamento delle tutele con un sistema di ammortizzatori sociali universale, ‘’senza togliere a chi ha e dare poco a chi verrà’’, come è successo con la riforma delle pensioni, sostiene Camusso, la cui ‘’partita non è chiusa e va ripresa’’ anche con un’altra iniziativa – è la sua proposta – insieme a Cisl e Uil. Ed è proprio il capitolo degli ammortizzatori sociali quello su cui, intanto, si deve sbloccare la partita della riforma del mercato del lavoro e su cui il governo è impegnato per trovare le risorse pubbliche da destinare al sostegno del sistema e da portare sul tavolo del nuovo confronto con sindacati e imprese.
– Sulla riforma del mercato del lavoro, lavoriamo, stiamo lavorando. Il tavolo lo convocheremo a brevissimo – assicura il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. La nuova data dovrebbe essere decisa per la prossima settimana. Da mercoledì, peraltro, il leader della Cgil sarà negli Usa, per una iniziativa all’Onu, e rientrerà tra domenica e lunedì prossimo.
Quanto alle risorse, si starebbero cercando 1-2 miliardi di euro. Fondi che per esempio potrebbero arrivare dalla spending review, con il taglio degli sprechi nelle spese, o il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive. L’individuazione e la quantificazione di queste risorse rappresentano ‘’la premessa’’, un ‘’elemento essenziale’’ del nuovo confronto governo-parti sociali, ma per quell’appuntamento il governo dovrà anche indicare i dettagli del nuovo sistema, dalla durata di cig e disoccupazione alla platea ed i requisiti per accedervi, sottolinea Camusso.
– La riforma del mercato del lavoro va fatta ma non ci piace che la si contrabbandi come operazione per la crescita – puntualizza il leader della Cgil. Mentre sull’articolo 18 la posizione non muta:
– Continuiamo a pensare che non sia al centro della trattativa. Non c’è ragione di intervenire; non c’è una sola ragione – insiste – che ci possa far cambiare opinione.