Sospetto di brogli sulla vittoria di Ferrandelli

PALERMO – Si chiudono nel peggiore dei modi le primarie del centrosinistra a Palermo per la scelta del candidato sindaco, con l’ombra di brogli, clientelismi, inquinamento del voto, faide interne a Pd e Idv e richieste di dimissioni, che non risparmiano neppure Bersani. C’e’ chi azzarda persino un nuovo ‘’caso Napoli’’.
Se Fabrizio Ferrandelli, ex Idv scomunicato alla vigilia dai vertici del suo partito proprio per essersi candidato senza l’avallo dei dirigenti, festeggia la vittoria con quasi 10 mila voti, Rita Borsellino – sostenuta da Bersani, Idv, Sel, Fds, Verdi e Psi – non riconosce la sconfitta. Tra lei e Ferrandelli ci sono appena 148 voti e il sospetto di ‘’anomalie’’, tanto che Leoluca Orlando parla di ‘’primarie inquinate’’. Cosi’ mentre la commissione elettorale sta verificando i verbali incrociandoli con il numero di schede scrutinate e i voti comunicati in nottata ai comitati elettorali dei quattro candidati, nella coalizione regna il caos più totale. Il clima è quello dei sospetti e dei veleni.
Nell’entourage di Rita Borsellino sono convinti che ‘’le truppe cammellate’’ di militanti e simpatizzanti di centrodestra, temuti alla vigilia da Nichi Vendola, si siano in effetti mobilitate per inquinare il voto. Il sospettato numero uno è il Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo, ‘’alleato’’ alla Regione di quel pezzo del Pd che ha sostenuto Ferrandelli, in contrasto con la segretaria nazionale e regionale dei democratici che avevano puntato tutto su Borsellino. Sospetti che spingono Raffaele Lombardo, numero uno del Mpa, a smentire qualsiasi coinvolgimento del suo partito.
– No so altri, ma noi non ci siamo interessati.
Si guarda anche verso ‘’l’esercito’’ di dipendenti di società comunali ‘governato’ da politici di centrodestra, che avrebbero avuto tutto l’interesse a boicottare ‘’l’oltranzista’’ Borsellino, in vista di future alleanze tra autonomisti, moderati e progressisti. Nel mirino della commissione elettorale ci cono alcuni dei 31 seggi in cui hanno votato quasi 30mila persone, 10 mila in più rispetto a cinque anni fa.
– Un numero in effetti elevato – ammette Lombardo. Alcuni rappresentanti dei comitati parlano di cinquanta schede attribuite a Ferrandelli in un seggio senza che vi sia corrispondenza nei verbali, anomalie del genere risulterebbero in altri due seggi. Poi ci sono i ‘galoppini’ identificati dalla Digos nei pressi di alcuni seggi che avrebbero offerto denaro alla gente indicando chi votare. La tensione dentro e fuori i partiti è altissima. Rita Borsellino ha annullato la conferenza stampa, convocata per l’analisi del voto, rinviandola all’esito delle verifiche della commissione, affidandosi a un comunicato stampa. ‘’Qualsiasi commento in assenza di dati certi è inopportuno’’, dice dopo un mini-vertice in un hotel con il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo. Proprio Lupo è ormai nel mirino dei dirigenti del Pd che hanno ‘vinto’ con Ferrandelli (Antonello Cracolici, Beppe Lumia; Costantino Garraffa, Toto’ Cardinale) e che adesso ne chiedono le dimissioni prima dell’11 marzo.
Scenari simili nell’Idv. Questa volta a scagliarsi contro i dirigenti locali è l’eurodeputato Sonia Alfano, anche lei con Ferrandelli.

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