Lunedì nuovo round governo-parti sociali

ROMA – A poche ore dalla notizia di una nuova convocazione delle parti sociali da parte del governo, il premier Mario Monti conferma che quello della riforma del mercato del lavoro è ‘’un tema che troverà la sua conclusione entro fine marzo’’. Il Professore lo ha ribadito nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro con il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schauble.
– Questa riforma non può essere fatta solo da tecnici, ha bisogno anche di consenso – ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero al convegno ‘Le donne e l’economia’ a palazzo Koch – Il consenso – ha aggiunto – non è facile ma è quello per cui ci stiamo impegnando. Della riforma del mercato del lavoro parlo spesso con il presidente Monti – ha spiegato – e oggi ne ho parlato anche con Napolitano che fa sentire la sua vicinanza e di questo gli sono grata. Mi piacerebbe tanto che questa riforma avesse la firma di tre donne: sarebbe di buon auspicio per il Paese.
Il nuovo round governo-parti sociali è previsto per lunedì prossimo, 12 marzo.
– Il governo ci dovrà dire dove e come verranno finanziati i nuovi ammortizzatori sociali – ribadisce dal canto suo il leader della Uil, Luigi Angeletti – Ci aspettiamo che il governo, appunto, ci faccia una proposta di come rendere i sistemi di protezione più efficienti, più inclusivi. Ovviamente questo comporterà delle risorse, ma questo è normale, avviene in tutti i Paesi d’Europa. Quanto all’articolo 18 – dice ancora Angeletti – noi pensiamo che, francamente, sia un problema irrilevante.
Per il leader Cisl Raffaele Bonanni “le condizioni per chiudere la trattativa sul mercato del lavoro entro fine marzo ci sono ma se il governo avrà i piedi ben piantati a terra e le parti sociali avranno intenzione di collaborare”.
– Il governo si presenti con una proposta, spero ragionevole, e le parti sociali, tutte ragionevoli, faranno l’accordo e solo alla fine si vedrà quanti soldi servono. La Cisl chiede a Monti un patto sociale perché senza una ripresa economica del lavoro non ci sarà e la ripresa si fa solo se si promuoverà qualcosa di forte su infrastrutture, tasse ed energia perché serve la stessa enfasi sulla ripresa di quella usata per il mercato del lavoro.
S?inserisce nella discussione anche Confindustria.
– Lunedì si parlerà ancora di ammortizzatori sociali e noi stiamo chiedendo che per ancora 5 anni rimangano gli ammortizzatori attuali per affrontare la crisi e le sue conseguenze – fa sapere la presidente, Emma Marcegaglia, parlando a margine dell’inaugurazione dell’Anno Accademico della Luiss – Servirà affrontare l’architettura di nuovi ammortizzatori sociali. Ma lunedì – ha proseguito Marcegaglia – verrà affrontato anche il tema della flessibilità in uscita e su questo noi abbiamo fatto una nostra proposta chiara. Il reintegro dovrà valere solo nel caso di licenziamenti discriminatori mentre in tutti gli altri casi, come avviene in Europa, come per i licenziamento illegittimo, ci dovrà essere un indennizzo. Sull’art. 18 aspettiamo la proposta del governo, noi la nostra l’abbiamo fatta.
Quanto alla partita che si gioca sulle risorse per gli ammortizzatori sociali, Marcegaglia ha ricordato che il ministro Fornero “sta lavorando per trovare due miliardi di risorse aggiuntive”, ma ha anche aggiunto: “Non so se basteranno”.

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