Si apre uno spiraglio per i marò forse presto in una ‘guest-house’

KOCHI – Mentre cresce la suspense per le elezioni di Piravom, piccolo centro agricolo a un’ora di auto da Kochi, si apre uno spiraglio per la sistemazione dei marò fuori dal carcere come richiesto con insistenza dalla autorità italiane. Un quotidiano scriveva ieri che il trasferimento in una ‘’guest house’’ potrebbe avvenire la prossima settimana. Il voto suppletivo di sabato, cruciale test per il partito del Congresso, sta tenendo il mondo politico del Kerala con il fiato sospeso, condizionando anche la battaglia legale in corso all’Alta Corte dove oggi si tengono due importanti udienze per la liberazione dei marò e il ‘’rilascio’’ della petroliera Enrica Lexie, ancorata al largo del porto di Kochi con a bordo quattro fucilieri del San Marco, cinque ufficiali e 19 marinai indiani.
La nave, coinvolta lo scorso 15 febbraio nell’uccisione di due pescatori indiani scambiati per pirati, continua a essere al centro della polemica sulla responsabilità di chi ha permesso che entrasse in acque territoriali indiane. In un’audizione, il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, confermando la versione del collega Giulio Terzi – e anche le iniziali rivelazioni della stampa locale – ha detto che è stato usato l’inganno. In particolare, la decisione di condurre il mercantile nel porto di Kochi è stata presa dall’armatore dietro una precisa richiesta scritta delle autorità indiane a proposito di un presunto attacco di pirati. La ricostruzione coincide anche con quella del legale di Luigi D’amato, proprietario della Lexie, che oggi ha ammesso: ‘’è stata l’unica cosa saggia da fare’’ in quanto le autorità indiane con un sotterfugio avevano chiesto collaborazione per un sospetto attacco di pirateria. L’avvocato ha poi svelato il drammatico ‘’pressing’’ delle autorità indiane per convincere il comandante a ‘’collaborare’’ e a consegnare i due marò. La petroliera e’ stata infatti scortata nella rada di Kochi da due motovedette della guardia costiera e da un elicottero. Proprio questo particolare mostra però la ‘’buona fede’’ del capitano convinto di ‘’non avere nulla da nascondere’’.

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