Ibra ed Emanuelson bastano per stendere gli emiliani

PARMA – Là davanti il Milan ha Ibrahimovic e Emanuelson. Sono bastati loro, con la loro classe immensa e i loro gol (Zlatan su rigore) a battere il Parma. Sotto gli occhi di Silvio Berlusconi, per la prima volta in trasferta in campionato dopo 18 anni, il Milan ha giocato con disinvoltura, ha di fatto dominato, ha vinto con merito, è arrivato a quota 60 in classifica.
Dopo un buon inizio del Parma, con una conclusione sbagliatissima di Giovinco all’11’ e un bel tiro mirato di Valdes appena fuori dalla porta un minuto dopo, al 16’ l’episodio che di fatto ha deciso la partita, il rigore per il Milan, nettissimo. Sul tiro al volo di Emanuelson, Zaccardo ha allargato il braccio e ha deviato la palla con la mano in angolo, venendo ammonito. Sul dischetto è andato Ibrahimovic, odiatissimo da queste parti essendo lui che, entrato al 6’ della ripresa nel diluvio di Parma il 18 maggio 2008 con la maglia dell’Inter, fece bum-bum, doppietta, consegnando lo scudetto ai nerazzurri ma condannando alla serie B il Parma. E lui, sul dischetto, ha trovato modo di spiazzare Mirante per lo 0-1. Al 20’ sempre Ibra ha calciato una gran punizione all’angolino lontano, Mirante è volato a deviare, la palla è arrivata sui piedi del peraltro bravissimo Emanuelson che da pochi metri ha calciato altissimo. Al 33’ ancora Ibra è caduto in area dopo un contatto, ancora con Zaccardo. L’arbitro non ha fischiato il rigore, ma non ha nemmeno ammonito lo svedese.
Dopo un debole tiro centrale di Floccari, il Parma ha sfiorato il pareggio con un colpo di testa di Paletta, deviato di testa da Thiago Silva sulla parte alta della traversa. E al 42’ Ibrahimovic, andato via da solo in contropiede, all’ultimo tocco si è allungato la palla troppo, permettendo a Mirante di salvarsi in uscita. Gol sbagliato.
Nel recupero, un tiro cross di Biabiany ha quasi sorpreso Abbiati, mentre all’ultimo secondo El Shaarawi ha tirato di potenza dalla linea di fondo, un difensore ha deviato la palla sul palo esterno.
Nella ripresa al 7’ Ibra, ancora lui, si è trovato sul sinistro la palla del raddoppio, ma il tiro, potente ma centrale, è stato parato coi piedi da Mirante. E poi al 9’ prima lo svedese ha chiesto un altro rigore, poi ha avuto il colpo di genio che è valso il raddoppio di Emanuelson. L’olandese era partito in contropiede dal centrocampo, ha toccato in avanti per Ibra che però era in fuorigioco e allora ha allargato le gambe. Di fatto si è estraniato dal gioco, ma il suo velo è però stato decisivo, perché la difesa crociata si è distratta. Lo stesso Emanuelson correndo ha recuperato il pallone e si è involato verso la porta avversaria, attirando fuori dai pali Mirante e, allargandosi per scavalcarlo, lo ha battuto. Resta da decifrare la scelta dell’arbitro: se Ibra non avesse aperto le gambe, sarebbe stato colpito dalla palla e dunque sarebbe stato in fuorigioco. Aprendole, di fatto ha ingannato la difesa avversaria. Difficile dire che non fosse un comportamento attivo. Al 15’ sempre Ibra ha fatto un assist perfetto per Emanuelson che però ha tirato a lato. Al 23’ una gran punizione da 30 metri di Ibra ha evidenziato le doti di Mirante. 40, Musacci al 40’ ha tirato, Thiago Silva ha deviato, Abbiati è volato a deviare in angolo. E alla fine si è rivisto in campo anche Gattuso, rientrato dopo sei mesi per i problemi a un occhio. Al 47’ gran traversa di Floccari. Proprio non c’era storia, stasera.

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