India, 2 italiani rapiti dai maoisti Ambasciatore: “Trattare su ogni punto”

ROMA – C’è grande preoccupazione per il rapimento, da parte dei ribelli maoisti, di due turisti italiani in India, nello stato dell’Orissa. Si tratta di Paolo Bosusco, 54 anni, e di Claudio Colangelo di 61 anni.
Il presidente del Consiglio segue la vicenda “in contatto diretto con il ministro degli Esteri Giulio Terzi – ha affermato Monti – che sta seguendo con le sue strutture questa situazione in tempo reale, minuto per minuto e mi tiene informato’’.
Intanto l’ambasciatore italiano in India, Giacomo Sanfelice, ha fatto sapere che “non abbiamo notizie dirette” sulle condizioni dei due italiani sottolineando che “aspettiamo che ci sia un riscontro da parte dei rapitori che diano una risposta all’appello lanciato questa mattina dal chief minister dello stato di Orissa”.
Insieme con i nostri connazionali c’erano anche due indiani, che però sono stati rilasciati quasi immediatamente. Secondo il capo della polizia locale i due italiani erano arrivati insieme a due tour operator locali a Daringibadi, una località turistica nel distretto di Kandhamal, ma la polizia li aveva avvisati della minaccia maoista nell’area dove intendevano recarsi.
Il governo centrale di Nuova Delhi, attraverso il portavoce del ministro degli Esteri indiano, S.M. Khrishna – assicura che “l’India tiene l’Italia costantemente informata degli sforzi che il governo di Orissa sta facendo per il rilascio dei due italiani rapiti”.
Secondo quanto dichiarato dai due indiani rilasciati, i maoisti avrebbero detto di non voler fare del male ai due ostaggi italiani ma hanno ribadito che non li rilasceranno fino a quando non saranno accolte le loro richieste. I rapitori hanno diffuso infatti una rivendicazione in cui chiedono la liberazione dei prigionieri politici e la fine dell’operazione ‘Green hunt’, lanciata nel novembre del 2009 dal governo indiano contro i ribelli maoisti della regione. “Abbiamo catturato due italiani e abbiamo fissato una scadenza per domenica sera”. “Il governo – avvertono i sequestratori – se non rispetterà le richieste e l’ultimatum sarà l’unico responsabile di ciò che accadrà ai turisti”. Nei video-messaggi i maoisti hanno detto che i turisti italiani sono stati presi in ostaggio mentre facevano fotografie alle zone più interne abitate dalla tribù nonostante un divieto del governo locale a fare queste fotografie.
Per l’ambasciatore Sanfelice, dopo l’“offerta pubblica di trattativa” con i maoisti, le autorità locali credono che l’ultimatum sarà rinviato. L’ambasciatore italiano riferisce a proposito di aver avuto “rassicurazioni” da Patnaik, premier dello stato di Orissa. “Loro si attendono che questa scadenza venga sostanzialmente rinviata”, ha detto il diplomatico, sottolineando che con l’appello di ieri mattina non solo si è chiesto il rilascio dei nostri connazionali ma è stato anche “offerto di aprire una trattativa su tutti i punti che loro hanno chiesto”. Sanfelice ha poi ricordato che in passato il governo ha trattato con i maoisti: “l’anno scorso è stato sequestrato dai maoisti un alto funzionario dello stato di Orissa, c’è stata una trattativa che si è conclusa felicemente dopo alcun giorni con il rilascio del funzionario”.