India, si tratta per gli italiani rapiti. I guerriglieri: “Stanno bene e mangiano regolarmente”

ROMA – I ribelli maoisti, che hanno sequestrato i due turisti italiani (Paolo Bosusco e Claudio Colangelo) nello Stato indiano dell’Orissa, hanno esteso di altre 24 ore l’ultimatum posto alle autorità per la liberazione degli ostaggi, che scadrà quindi questa sera.
Quanto ai 3 nomi proposti dai ribelli maoisti per condurre la trattativa con le autorità dello Stato, due di essi sono venuti a cadere. Il primo, Narayan Sanyal, leader maoista condannato all’ergastolo, è stato rifiutato dal chief minister dell’Orissa, Naveen Patnaik, che ha definito “impossibile” accettarlo come mediatore. Il secondo, Biswa Priya Kanungo, ha rifiutato di prendere parte alla trattativa. Dopo l’appello di Patnaik a indicare altri due nomi, i ribelli maoisti hanno indicato due nuovi mediatori. A riferirlo è il console italiano a Calcutta, Joel Melchiori, che sta seguendo a stretto contatto con le autorità locali la vicenda. “La cellula di crisi istituita dalle autorità locali sta valutando i nuovi nomi. La preoccupazione principale – sottolinea Melchiori – è per l’incolumità di Paolo e Claudio. In questo momento, spiega il console, “non abbiamo informazioni dirette sulle loro condizioni”, tuttavia “non abbiamo motivo di ritenere che possano avere subito degli atti di violenza”.
I ribelli maoisti hanno avanzato 13 richieste per la liberazione dei due italiani. Tra queste, la cessazione delle operazioni anti maoiste, accordi per il trasferimento di terre, risarcimenti alle famiglie dei simpatizzanti maoisti uccisi o in prigione e il rilascio di 600 detenuti. A queste richieste, si aggiunge il bando dei turisti dalle aree tribali e il rilascio di coloro che si oppongono allo sviluppo industriale della regione.

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