Liberalizzazioni: il dl è legge Monti: “Sono molto soddisfatto”

ROMA – La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il decreto legge sulle liberalizzazioni. I si’ sono stati 365, i no 61, gli astenuti 6. “Sono molto soddisfatto” ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti lasciando l’Aula al termine della votazione finale.
– Il Presidente del Consiglio – si legge in una nota di palazzo Chigi – esprime viva soddisfazione per l’approvazione in Parlamento del decreto legge recante disposizioni per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. C’è, da parte del Presidente e di tutto l’Esecutivo, la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante nel difficile percorso verso la crescita economica del Paese. La serietà nel perseguimento delle politiche di liberalizzazione – come ha ricordato il Presidente Monti nel corso dell’audizione del 15 marzo di fronte le Commissioni riunite VI e X della Camera dei Deputati – è un elemento centrale di una rinnovata autorevolezza dell’Italia che, nel contesto politico europeo, può e deve essere protagonista delle riforme necessarie anche in quella sede.
L’approvazione del decreto “Cresci Italia”, avvenuta il 20 gennaio, individuava due obiettivi prioritari. Il primo, e più importante, è quello della crescita: ristabilire condizioni favorevoli agli investimenti interni e internazionali, attraverso l’eliminazione dei vincoli burocratici che ostacolano l’avvio e lo sviluppo delle attività d’impresa, l’apertura alla concorrenza nel settore trasporti e il rilancio del fronte infrastrutturale. Il secondo obiettivo, anch’esso prioritario, e complementare rispetto al primo, è quello del miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini.
Intervenendo prima di rendere il parere sugli odg al decreto, il rappresentante del Governo ha spiegato che per porre la fiducia l’Esecutivo “si è basato sui pareri non ostativi delle commissioni” a fronte dei “rilievi critici della Ragioneria” rispetto alle norme inserite in Senato per porre la fiducia in entrambe le Camere. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Pietro Giarda ha ricordato i “5 punti” oggetto dei rilievi della Ragioneria.
– Quando alla composizione bonaria tra creditori e P.a. un decreto attuativo del Mef escluderà ogni aspetto finanziario negativo. Quanto ai 40 nuovi assunti all’Autorità per l’energia elettrica e per il gas, da un accertamento abbiamo appreso che le entrate dall’uno per mille sono di almeno 6,3 milioni, per cui coprono i costi per le assunzioni. Quanto alle onerosità, il governo assicura che il comparto della P.a. e gli uffici coinvolti nell’attuazione della legge sarà improntato al massimo rigore mantenendo la neutralità finanziaria delle disposizioni, relative alla permuta degli immobili in uso governativo, realizzazione di interventi negli aeroporti con la legge obiettivo e diritti aeroportuali.
Si prospetta per il 29 marzo una serrata delle farmacie, annunciata da Federfarma, dopo aver “inutilmente chiesto al ministro della Salute un incontro sugli aspetti critici del provvedimento” e non aver ricevuto risposte adeguate.

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