L’On. Porta dagli italo-marabini: “Gli emigrati più legati all’Italia”

CARACAS – Una giornata a braccetto con i rappresentanti degli italiani di Maracaibo è quella che attende, questo lunedì, il deputato per l’America meridionale, Fabio Porta. Un lunedì sul lago da cui trarre “spunti e stimoli atti a valorizzare l’ultimo anno di legislatura” prima del presumibile ritorno alle urne nel 2013.
Sarà una visita con pochi momenti di pausa. In programma visite al Consolato, alla sede del Comites, al Collegio italiano e alla casa di riposo Villa Serena. Niente Casa d’Italia: il lunedì è giorno di riposo.
Quasi una 24 ore non stop. Per l’onorevole del Pd c’è una promessa da mantenere: quella fatta a Roma all’“amico” Michele Coletta, membro del Cgie.
La comunità italo-venezuelana è cospicua ed orgogliosa delle proprie origini e l’attesa del deputato, in passato a Caracas e Valencia, ma mai a Maracaibo, è grande:
– Vengo con grandissimo piacere – commenta Porta – mi aspetto di incontrare una collettività vivace, quella che probabilmente, essendo di più recente emigrazione, conserva il legame più forte con l’Italia.
Recente è anche l’accordo sul riconoscimento dei titoli di studio tra Italia e Venezuela e Porta ha intenzione di pigiare sul tasto:
– Mi interessa vedere che tipo di sviluppi e opportunità si possano creare nel settore scolastico – spiega.
Opportunità da sfruttare e nefandezze da correggere, tra queste quella del voto del 2008, con l’ormai tristemente mitico episodio delle 20.000 schede elettorali bruciate nel cosiddetto ‘falò di Micchiché’. – In Venezuela alle ultime elezioni politiche si sono registrati troppi aspetti critici – afferma eufemisticamente Porta -, vorrei capire, dai consolati generali in primis, quanto si possa fare affinché ciò non si ripeta.
In vista di una sempre più imminente riforma del sistema di voto il deputato si fa portavoce della proposta del suo partito:
– Un correttivo potrebbe essere quello di far votare per corrispondenza solo gli iscritti ad una lista di elettori formulata precedentemente.
L’esempio già c’è e viene dalla Spagna. Vamos a imitarlo?
Capitolo tagli. Le risorse destinate alla rete consolare e al campo dell’assistenza sono state dimezzate, urgono gli interrogativi: quali sono e quali saranno le conseguenze? Come comportarsi? Porta sarà a Maracaibo per raggiungere il nocciolo della questione ascoltando le esigenze dei nostri diplomatici e cercando di “comprendere in che modo i tagli abbiano inciso sulle istituzioni vicine ai nostri connazionali”.
Ampio spazio anche al tema della sicurezza, con gli annosi problemi dei sequestri, delle invasioni e degli espropri.
Il mini-tour del diplomatico, procedente dal Messico e diretto in Brasile (a Rio de Janeiro lo attendono i convegni sulla presenza italiananel gigante sudamericano), costituirà un tentativo di “aggiornamento e rinnovamento del rapporto con gli elettori”, per arrivare ad una “risintonizzazione doverosa se si vogliono comprendere le necessità improrogabili degli italiani in Sud America e portarle all’attenzione del Parlamento a Roma”.

Giovanni Di Raimondo

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