Monti smentisce il FT: «Nessuna ‘manovra bis’»

ROMA – Recessione e tassi troppo alti costringeranno l’Italia a nuove misure di austerità dopo le manovre ‘monstre’ (100 miliardi) già varate dal 2010 per centrare l’obiettivo del pareggio nel 2013. La notizia diffusa dal Financial Times parla di un rapporto confidenziale della Commissione Ue circolato all’ultimo vertice di Copenhagen. La Commissione non fa dietrofront, parla di un documento ”ad uso interno non dato ai ministri” e in Italia piovono smentite.
Innanzitutto Palazzo Chigi che in una nota spiega: ”come ha rimarcato il premier Mario Monti, non c’è bisogno in Italia di manovre correttive per far fronte alla crisi”. E oltretutto, avverte oggi il direttore dell’Fmi, Christine Lagarde, una ”corsa indifferenziata all’austerità si mostrerà controproducente”. Da Bruxelles il portavoce del commissario Olli Rehn spiega:
– Non posso confermare la presunta fuga di notizie né lo status e l’autenticità del rapporto.
Poi sottolinea di non voler speculare su quanto potrebbe accadere in futuro in un clima caratterizzato da ”incertezze che pesano su tutta l’Eurozona e, con gradi diversi, sui singoli Paesi”.
”Gli ambiziosi obiettivi di bilancio dell’Italia – scrive il quotidiano economico – potrebbero essere compromessi dalla recessione e da tassi d’interesse troppo alti” e il governo potrebbe essere costretto a varare ”nuove misure di austerità”. Secondo il dossier elaborato dalla Commissione, Roma da maggio 2010 ha varato misure ”davvero notevoli” per consolidare il bilancio, pari a più di 100 miliardi ed equivalente al 7% del Pil. Tutto questo le ha permesso ”di riguadagnarsi la fiducia dei mercati ed ora è in rotta verso l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, dopo aver segnato un deficit pari al 3,9% del Pil nel 2011”. Ma, prosegue il rapporto citato dal quotidiano londinese, ”gli sforzi dell’Italia per raggiungere gli obiettivi di bilancio potrebbero essere messi a rischio da prospettive deprimenti per quanto riguarda la crescita e da tassi d’interesse relativamente alti”. Quindi ”il governo dovrebbe essere pronto a evitare ogni ritardo nell’esecuzione delle misure e intraprendere ulteriori azioni se necessario”.
Ma da Roma arrivano le smentite. Innanzitutto quella del premier ma anche del ministro dello Sviluppo Corrado Passera e del ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
– Con l’austerità – dice il superministro – non si cresce, al contrario, dobbiamo mettere in moto tutte quelle operazioni per fare in modo che dopo aver messo in ordine i conti ci sia anche crescita.
E Fornero rincara:
– Non parlerei di nuove misure di austerity, spero che ora il nostro paese possa avere misure per la crescita.
Ma il leader del Prc Paolo Ferrero è più propenso a credere al quotidiano.
– Ill documento – sostiene – è del tutto verosimile perchè dice semplicemente il vero: la stangata di Monti è recessiva e questo ridurrà le entrate fiscali abbassando contemporaneamente il denominatore del rapporto tra deficit e Pil.

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