Dai Consolati ai Comites: il governo cosa fa? Interpellanza Micheloni-Randazzo

ROMA – Provvedere entro maggio alle problematiche dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero; prevedere il richiamo degli insegnanti di ruolo che svolgono corsi di lingua e cultura italiana all’estero alla fine dell’anno scolastico 2011/2012; predisporre un piano industriale del Mae che impieghi all’estero il 20% del composto da diplomatici e amministrativi di ruolo e l’80% rappresentato da personale a contratto assunto in loco; svolgere, entro il 31 dicembre 2012, le elezioni dei Comites e del Cgie; favorire la ripresa della discussione della riforma dei Comites e del Cgie.
Queste, in sintesi, dovrebbero essere le priorità della politica migratoria del Governo secondo Claudio Micheloni e Nino Randazzo, senatori del Pd eletti all’estero, che hanno presentato una lunga e circostanziata interpellanza al Presidente Monti e al Ministro Terzi.
“A partire dal 2008, – ricordano i due parlamentari – in ragione della necessità di una forte riduzione delle spese del bilancio dello Stato imposta dalla grave situazione economica e finanziaria nazionale ed internazionale e dagli obblighi comunitari, numerosi capitoli di competenza del Ministero degli affari esteri hanno subito forti tagli; di conseguenza, si registrano forti difficoltà a garantire il pieno funzionamento della rete diplomatico-consolare ed un adeguato livello dei servizi in favore dei cittadini e delle imprese italiane operanti all’estero, così come la tutela e la sicurezza degli italiani all’estero, e l’adempimento delle obbligazioni conseguenti agli accordi ed agli impegni contratti a livello internazionale dal nostro Paese”.
“Gli interventi in favore delle comunità italiane nel mondo – puntualizzano – sono stati gravemente penalizzati, passando da uno stanziamento complessivo di 58,526 milioni di euro nel 2008 a 16,243 nel 2012. In particolare a quanto risulta agli interroganti:
1) sul versante della Direzione generale degli italiani all’estero e politiche migratorie, i contributi agli organismi istituzionali di rappresentanza degli italiani all’estero che garantiscono il collegamento tra le comunità emigrate e l’Italia, quali i comitati degli italiani residenti all’estero (COMITES), i capitoli 3103 (contributi ai Comites) e 3106 (Contributo per le riunioni annuali Comites) sono passati rispettivamente da 2,709 milioni di euro stanziati nel 2008 a 1,356 milioni di euro nel 2012 e da 189.644.000 euro a 90.423.000 euro;
2) il contributo al “CGIE per le spese di funzionamento” (capitolo 3131) è passato da 1,89 milioni di euro nel 2008 a 875.000 euro;
3) sono state ridotte le spese dirette alla tutela ed assistenza dei connazionali e delle collettività italiane all’estero, e dei cittadini dell’Unione europea nei Paesi terzi. In tale ambito, i contributi per “assistenza diretta” (capitolo 3121 e poi capitolo 1613) sono passati da 21,57 milioni di euro del 2008 a 6,5 milioni di euro nel 2012, mentre i contributi per “assistenza indiretta” (capitolo 3105) sono passati da 1,89 milioni di euro del 2008 a 470.000 euro;
4) gli stanziamenti in bilancio relativi a “spese per le attività informative e culturali” (cap. 3122) sono stati ridotti da 3,08 milioni di euro del 2008 a 562.000 euro nel 2012, mentre i “contributi ad enti gestori per assistenza scolastica” (capitolo 3153) sono stati ridotti a 6,3 milioni nel 2012 a fronte di 27,1 milioni nel 2008″.
“L’articolo 01 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, – argomentano Micheloni e Randazzo – ha introdotto i principi e i criteri per la revisione integrale della spesa (spending review) del bilancio dello Stato, allo scopo di comprimere o eliminare le voci di spesa ritenute inutili o non più giustificate; allo stato attuale sono all’esame del Governo misure per l’attuazione pratica della spending review che dovrebbe portare nei prossimi mesi ad una prima revisione integrale della spesa a carico del bilancio dello Stato; nello spirito della necessaria e urgente realizzazione della spending review, e in considerazione della necessità di eliminare sprechi di risorse, numerose voci di spesa a carico del bilancio del Ministero degli affari esteri potrebbero essere adeguatamente ridotte in favore di interventi per il sostegno delle politiche in favore degli italiani all’estero e della cooperazione allo sviluppo; in tale ambito, – osservano – appaiono del tutto comprimibili le spese sostenute per gli insegnanti di ruolo che svolgono corsi di lingua e cultura italiana all’estero, per le indennità di servizio all’estero di cui all’articolo 171 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 e per il personale diplomatico, amministrativo dislocato nelle sedi all’estero. Nel complesso una operazione di spending review su queste sole tre voci potrebbe garantire un consistente risparmio di spesa per il bilancio dello Stato”.
“Nel 2009 – ricordano ancora – erano previste le elezioni per il rinnovo dei membri dei Comites e del Consiglio generale degli italiani all’estero, e il Governo le ha più volte rinviate, fissando da ultimo il termine per lo svolgimento delle medesime al 31 dicembre 2012; per effetto del mancato rinnovo, gli attuali membri dei Comites risultano in carica dal 2004 e si trovano in una situazione di estrema difficoltà, anche in ragione dei pesanti tagli di risorse destinati al funzionamento di tali comitati, alcuni dei quali hanno già chiuso le loro sedi o sono prossimi alla chiusura; pur in presenza di tali evidenti difficoltà, i membri dei Comites provvedono, spesso a proprio carico e con spirito di volontariato, a garantire le funzionalità minime per le comunità italiane all’estero”.
I due senatori chiedono, dunque, di sapere “se il Governo intenda procedere, e in quali tempi, all’attuazione pratica della revisione integrale della spesa a carico del bilancio dello Stato, allo scopo di liberare risorse per interventi di spesa effettivamente necessari; se intenda provvedere, entro la metà di maggio 2012, a trovare una soluzione alle problematiche dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, individuando a tale scopo le risorse finanziarie da destinare agli enti gestori dei corsi per la pianificazione del prossimo anno scolastico; se nell’ambito della revisione integrale della spesa a carico del bilancio dello Stato intenda prevedere il richiamo degli insegnanti di ruolo che svolgono corsi di lingua e cultura italiana all’estero alla fine dell’anno scolastico 2011/2012 e destinare quota parte dei risparmi così realizzati al finanziamento degli enti gestori dei corsi che utilizzano insegnanti assunti in loco, nonché ridurre, almeno del 15 per cento, in misura permanente, l’indennità di servizio all’estero e destinare quota parte dei relativi risparmi di spesa, pari a 54 milioni di euro annui, in favore delle politiche di assistenza diretta e indiretta per i cittadini italiani residenti all’estero, delle Camere di commercio italiane all’estero, per il funzionamento dei Comites e del Consiglio generale degli italiani all’estero, nonché per il rifinanziamento della cooperazione allo sviluppo di cui alla legge n. 49 del 1987; se intenda predisporre, e in che tempi, un piano industriale del Ministero degli affari esteri finalizzato alla ristrutturazione del personale diplomatico e amministrativo dislocato nelle sedi all’estero, al fine di raggiungere entro il 31 dicembre 2015 il seguente rapporto: il 20 per cento del personale delle sedi all’estero deve essere composto da diplomatici e amministrativi di ruolo inviati dal Ministero, e l’80 per cento rappresentato da personale a contratto assunto in loco”.
E ancora: “se intenda destinare i maggiori risparmi di spesa prodotti da tale provvedimento ad un apposito fondo istituito presso il Ministero che viene ripartito annualmente, in via esclusiva, in misura pari all’80 per cento in favore dei servizi decentrati e della rete consolare all’estero, e per la restante quota a favore degli obiettivi di miglioramento della spesa pubblica; se intenda provvedere, entro il 31 dicembre 2012, allo svolgimento delle elezioni per il rinnovo dei componenti dei Comites e del Consiglio generale degli italiani all’estero, individuando a tal fine le risorse necessarie” e, infine, “se intenda favorire, per gli aspetti di propria competenza, la ripresa della discussione dei provvedimenti di riforma dei Comites e del Consiglio generale degli italiani all’estero, già approvati dal Senato e all’esame della Camera, nonché favorire l’iter di riforma della legge elettorale del collegio estero, attualmente in discussione al Senato, al fine di armonizzare i due sistemi elettorali”.

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