Vertice Americhe, Chávez non partecipa per ragioni di salute

CARACAS – Il presidente Hugo Chavez rinuncia a partecipare al sesto vertice delle Americhe che si tiene a Cartagena, on Colombia, a causa delle sue condizioni di salute. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri venezuelano Nicolas Maduro.
– Il presidente ha deciso di non intervenire al summit, secondo le raccomandazioni dei suoi medici -ha dichiarato Maduro alla catena televisiva venezuelana Vtv da Cartagena. Il ministro ha inoltre fatto sapere che il leader bolivariano tornerà oggi all’Avana per continuare con le sedute di radioterapia, per guarire dalla recidiva di cancro alla zona pelvica, della quale era stato operato a febbraio.
Ed infatti, il capo dello Stato ha annunciato che  tornerà a Cuba per un nuovo ciclo di radioterapia contro il cancro.
Il leader ‘bolivariano’ ha reso noto che all’Avana iniziera’ ”la seconda e ultima tappa della cura, che – ha precisato – è molto dura ed ha un impatto sull’organismo”. Per tale ragione, il presidente non esclude di ”chiedere l’autorizzazione” al Parlamento di Caracas al fine di non dover rientrare in Venezuela ”a metà della settimana prossima”. L’intenzione del presidente è quindi quella di rimanere a Cuba (da doveè tornato mercoledì) ”tutta la settimana… per completare interamente” il ciclo delle radioterapia.
Sul fronte politico, ha destato preoccupazione ed è stato motivo di polemica l’annuncio del capo dello Stato Chavez circa la creazione di un commando civile-militare ”anti-golpe” contro presunti piani da parte dell’opposizione, in vista delle elezioni presidenziali del 7 ottobre. Alcuni analisti  considerano che, nel fondo, le dichiarazioni del capo dello Stato erano rivolte a chi, in seno ai movimenti filogovernativi, si agita e cospira contro il dominio ferreo che esercita il presidente Chávez dentro e fuori del Psuv.
Nel sottolineare l’importanza del commando, Chavez ha rilevato che tale novità è da ricordare non solo alla ”borghesia” dell’opposizione, ”ma anche agli Stati Uniti e i suoi organismi, che diffondono violenza, e intervengono in tutto il mondo, come è avvenuto in Libia e in Siria”.

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