InfoCamere, le imprese degli over 70 hanno reagito meglio alla crisi

ROMA – Negli ultimi 5 anni, dal dicembre 2006 al dicembre 2011, le imprese italiane individuali gestite dagli ultra settantenni hanno retto meglio alle due crisi economiche che hanno colpito il mercato globale proprio a partire dal 2007. Di contro, la tempesta dei sub prime prima, e quella dei debiti sovrani dopo, hanno tagliato dal mercato una fetta consistente delle imprese degli under trenta e ridotto in modo sensibile le imprese dei 30-49enni, sono rimaste stabili quelle intestate agli ultra cinquantenni. E’ quanto risulta dai dati elaborati da InfoCamere sulla base degli iscritti delle Camere di Commercio. Negli ultimi 5 anni le imprese con titolare ‘’over 70’’ sono 2 mila in più (+0,7%) mentre quelle con un titolare ‘’under 30’’ sono ben 38.000 in meno, in percentuale un 14,0% in meno, tenuto conto che il peso delle imprese condotte da giovani nel 2006 rappresentava il 7,7% del totale delle imprese e nel 2011 la percentuale era scesa a 6,8%. In numeri assoluti l’emorragia più pesante l’hanno subita le imprese il cui titolare ha fra i 30 e i 49 anni passate da 1.745.715 al dicembre 2006 a 1.657.286 al dicembre 2011 con una perdita di 88.429 imprese (-5,1%). Stabile l’andamento delle imprese degli over 50 che nel periodo in considerazione sono calate di 1.587 unità (-0,1%).
I dati diffusi da InfoCamere dimostrano che l’esperienza, unita alla tradizione dell’impresa, è stata la variabile che ha permesso agli over settantenni, ma anche agli over cinquantenni di reggere meglio a ben due crisi economiche considerate per certi versi simili alla devastante crisi del 1929. Mentre le imprese giovani si sono rivelati i più fragili di fronte alla tempesta.
La moria delle start up è confermata anche dai dati diffusi ieri della Cgia di Mestre secondo cui un’ impresa su due chiude i battenti entro i primi 5 anni di vita ‘’specie quelle guidate da neo imprenditori’’. La causa sarebbe in primis ‘’la mancanza di liquidità’’ unita a tasse e burocrazia. Comunque, secondo Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia i giovani sarebbero ‘’i primi a buttare la spugna’’. Inoltre: ‘’molte persone, soprattutto giovani, tentano la via dell’autoimpresa senza avere il know how necessario’’.
Dal punto di vista territoriale, gli imprenditori under 30 più resistenti si registrano nelle regioni meridionali e, più precisamente, in Calabria (9,2% sul complesso delle imprese), Campania (9%) e Sicilia (8,5%). Mentre al Trentino-Alto Adige spetta il primato della regione con la presenza più bassa di imprenditori under 30 (solo il 4,8% del totale) seguito dal Friuli Venezia-Giulia (il 4,9%) e da Veneto ed Emilia Romagna (5,4%).

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