Il Comites di Norimberga scrive a Napolitano e Monti

NORIMBERGA – “Stimatissimo Presidente Napolitano, Stimatissimo Presidente Monti, in qualità di Presidente del Comites di Norimberga, interpretando anche il sentimento di tanti altri connazionali emigrati nel mondo, faccio appello al Vostro potere di intervento sul Parlamento onde modificare la norma che ha recentemente previsto il pagamento dell’IMU sulle nostre abitazioni in Patria come se fossero la seconda casa, sottoponendoci – a dir poco- ad un ingiusto salasso finanziario pari quasi al triplo rispetto alla prima casa”.
Inizia così la lettera che Giovanni Ardizzone, presidente del Comites di Norimberga, ha inviato al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio per chiedere un loro impegno formale affinché la tassa reintrodotta dal Governo non venga applicata alla case che gli italiani all’estero posseggono in Italia.
“Riteniamo tale misura iniqua, discriminatoria, miope e ingrata – scrive Ardizzone – anche in considerazione delle ragioni che sono state già doviziosamente illustrate da diversi nostri rappresentanti politici sia nell’ambito dibattimentale che in occasione del voto di fiducia sul decreto semplificazione tributaria del 4 aprile. Essa, a nostro vedere, risulta ingiusta e punitiva nei confronti dei cittadini italiani all’estero che a seguito di tanti anni di sacrifici hanno investito e continuano ad investire i loro risparmi in Italia per costruire o mantenere la casa dove trascorrere, eventualmente, la loro vecchiaia. L’emigrazione è stata negli anni una grande risorsa che ha dato e può ancora dare un importante contributo all’economia del nostro Paese. Con tali misure non si favorisce certamente l’investimento di capitale “estero” in Italia”.
“Gli effetti della crisi – ricorda Ardizzone – investono anche noi italiani all’estero e l’esosità di una tale misura ci costringerebbe a rivedere l’opportunità e la possibilità di investire per mantenere le nostre abitazioni in Italia, considerato anche il loro parziale utilizzo. Siamo sicuri, stimatissimi Presidenti, che la Vostra storia personale non può disconoscere i valori della nostra storia di cittadini italiani residenti all’estero e condividere un atteggiamento di indifferenza e di iniquità da parte del nostro Parlamento nei nostri riguardi”.
“Confidiamo pertanto in un Vostro positivo e urgente intervento sottolineando che noi, italiani residenti all’estero, non possiamo essere oggetto di misure punitive a causa di una situazione finanziaria di cui non ci possono essere attribuite responsabilità specifiche e, alla vita del nostro Paese vogliamo far parte con la stessa dignità di tutti gli altri nostri connazionali residenti in Italia. Con stima e rinnovata fiducia, in attesa di un vostro gradito riscontro, – conclude – porgo l’augurio per il proseguimento del proficuo lavoro finora svolto a favore del nostro amato Paese e mi è grata l’occasione per inviare, anche in nome dei consiglieri del Com.It.Es. di Norimberga, che mi onoro di rappresentare, i nostri più sinceri saluti”.