Bahrain, ucciso attivista sciita . il re sunnita promette riforme

MANAMA – Dopo 2 giorni di guerriglia urbana alla periferia di Manama e di proteste per lo svolgimento del Gran Premio, anche ieri mattina si sono verificati scontri, tra manifestanti e forze di sicurezza in diverse località sciite del Paese. Nonostante l’ingente spiegamento di forze che controllava le vie di accesso al circuito di Sakhir, alcuni giovani sono riusciti ad interrompere per brevi periodi di tempo alcune strade, bruciando copertoni di auto e cassonetti. In particolare in villaggi come Malkiya, Karzakan, Sadad e Damistan, i manifestanti hanno issato striscioni e urlato slogan contro “la Formula Uno di sangue”, lo slogan della campagna di ‘tre giorni di collera’ indetta in occasione del Gran Premio. Nei disordini di sabato inoltre un manifestante era morto, decine erano rimasti feriti ed un centinaio erano stati arrestati. Previsti in un primo momento per ieri, i funerali del “martire” Salah Habib, 36 anni, sono stati rimandati sine die dalla famiglia, che aspetta la restituzione della salma da parte delle autorità. Queste ultime faranno passare del tempo prima di consegnare il corpo in modo da evitare che il corteo funebre si trasformi nell’ennesimo corteo di protesta. Il re (sunnita) del Bahrain, Hamad al Khalifa, ha nuovamente promesso “riforme” e un “dialogo sincero” con l’opposizione, dominata dalla piazza sciita, la maggioranza della popolazione. “Voglio rendere chiaro il mio impegno per le riforme e la riconciliazione nel nostro grande Paese”, ha detto il re. “La porta è sempre aperta per un dialogo sincero fra la nostra gente”, ha aggiunto prima di assistere alla gara. Promesse analoghe però, sono state finora sempre disattese.

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