Boateng tiene viva la corsa scudetto

MILANO – Il Milan trova il gol della speranza, firmato da Kevin Prince Boateng, contro un Genoa rimasto in dieci ma mai domo: la strada verso lo scudetto è in salita ma ancora non è sbarrata. La Juventusvince a Cesena ma il testa a testa è avvincente e vibrante.

La partita non si mette bene, con un Milan piuttosto grigio senza la verve del suo trascinatore Ibrahimovic, che sembra aver perso un smalto e lucidità, oltre al gol. Il Genoa – reduce dalla partita della vergogna contro il Siena, e con Luigi De Canio in panchina – cerca fortemente il riscatto e si presenta con un centrocampo folto e una difesa attentissima, con Granqvist davvero impressionante. Un assetto che irretisce il Milan, che non trova la quadra e smarrisce l’equilibrio: parte con la marcia alta ma – dopo dieci minuti – si va impantanando nella trama tessuta dai rossoblù. Allegri fa partire El Shaarawi titolare, esclude Robinho e Seedorf (non convocati), posiziona Emanuelson trequartista e, alla fine, il risultato gli dà ragione.

La prova di insieme non é delle migliori e gli acuti sono pochi. Molte invece le stecche: van Bommel non convince, Muntari non è all’altezza, Nocerino in calo. Molto bene Nesta, ottimo Cassano, che incanta con i suoi spunti e le sue giocate, Boateng che entra e segna. Rebus Ibra, la cui capacità di lottare pare vacillare, togliendo brio al gruppo che rivuole il suo leader. Uno a zero è il risultato di una partita non irresistibile, forse troppo tattica. Contava vincere e Allegri, da molti dato in forse per la prossima stagione, può rilassarsi (almeno per il momento).

Il bilancio sarà fatto alla fine: il sogno scudetto è ancora possibile e, nel calcio, è sbagliato far scorrere anzitempo i titoli di coda. La cabala non è una scienza esatta eppure alla fine della sfida esplode San Siro quando si diffonde la falsa notizia del pareggio del Cesena controla Juve. Potrebbeessere una premonizione.

Il Milan dei primi minuti è promettente con un tiro di Muntari e il pallone che termina largo. Al9’il Genoa reclama un rigore per un fallo di mano di Nesta in area. Ci prova Kucka ma il suo tentativo (16’) non va a buon fine. Al31’è El Shaarawi a consegnare una buona palla a Ibrahimovic, ma chiude Granqvist.

La partita sembra inchiodata sullo 0-0. Il Genoa fa funzionare la difesa, incastra il Milan a centrocampo e tenta il colpaccio con le incursioni di Palacio. De Canio mette Sculli nell’inedita posizione di terzino destro che – all’occorrenza – sale a centrocampo in un modulo duttile ed efficace (4-1-4-1). Allegri deve azzardare una mossa forte per liberarsi dalla morsa dei rossoblù.

Il secondo tempo si apre nel segno del Genoa con un ottimo Nesta su Palacio. Al 4′ pericoloso Kucka. Poi arriva l’idea che spariglia: dentro Cassano e Boateng, fuori El Shaarawi e van Bommel. E’ un Milan molto offensivo con un attacco praticamente a quattro. In effetti, le cose cambiano. Ibrahimovic prova la gran botta al 6′, al 16′ prove tecniche di gol da parte di Boateng, sul quale salva Biondini.

Il Genoa prende coraggio e le squadre si allungano con occasioni da entrambe le parti: per il Milan, tentativo di Emanuelson, per i rossoblù Jankovic e Palacio. Numeri di Antonio Cassano, tornato in gran spolvero, grintoso e geniale. Ma, la partita viene decisa dall’espulsione di Jankovic per somma di ammonizioni e – secondo il Genoa – dal rigore non assegnato per il fallo di mano di Nesta. Contro un avversario che ha un uomo in meno, il Milan non può rinunciare alla vittoria e, al 41′, arriva il gol di Kevin Prince Boateng. Traversone di Emanuelson, la palla filtra tra le gambe dei giocatori in area, finendo sul piede di Boateng, che, di destro, con un rasoterra angolato beffa Frey.