Senato argentino: sì all’esproprio della Ypf

BUENOS AIRES – Il Senato argentino dice sì all’esproprio del 51 per cento della filiale Ypf del gruppo petrolifero spagnolo Repsol. Il progetto di legge della presidente Cristina Kirchner incassa il sostegno anche dell’opposizione e passa quasi all’unanimità. Stesso risultato è atteso alla Camera che dovrebbe votare il 3 maggio. Nel frattempo, a Buenos Aires, la sinistra è scesa in piazza per chiedere che tutte le risorse energetiche del paese passino allo stato e che non sia, come è successo in passato con la stessa Ypf, una falsa nazionalizzazione a favore dei privati. “Il Governo non si accinge a fare una compagnia di Stato, come dovrebbe essere, controllata in maniera esclusiva”, spiega Juan Carlos Beica, leader del gruppo Convergenza socialista, “Ma piuttosto una società anonima, aperta al capitale straniero o nazionale in maniera da arricchire altri amici come è stato per la Repsol”. In segno di protesta, la Spagna, spalleggiata dall’Unione europea, ha deciso di tagliare le importazioni di biodiesel argentino.

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