Sierra Leone, Charles Taylor colpevole di crimini di guerra

LEIDSCHENDAM – La giustizia internazionale ha chiuso con una sentenza di condanna il processo all’ex presidente liberiano Charles Taylor, giudicato responsabile di una delle pagine più sanguinose e brutali della recente storia africana. Taylor, 64 anni, è stato riconosciuto colpevole dalla Corte speciale delle Nazioni Unite per la Sierra Leone, istituita all’Aja, di tutti e 11 i capi d’imputazione a suo carico, tra cui crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Una sentenza trasmessa in diretta tv a Freetown, capitale liberiana, e accolta con un’esplosione di gioia nelle piazze al grido di ‘Giustizia è fatta!’. L’ex signore della guerra liberiano era accusato di aver armato e fornito assistenza ai ribelli del Ruf (Fronte rivoluzionario unito) nella guerra civile in Sierra Leone (1991-2001), che usavano mutilare piedi e mani alle loro vittime con il machete, e di essere responsabile di numerosi altri crimini commessi dai ribelli, tra cui omicidi, stupri di massa, torture e arruolamento di bambini-soldato. Il giudice Richard Lussick ha letto la sentenza in cui si stabilisce che Taylor ha fornito aiuto materiale, assistenza e sostegno ai ribelli ma non ha esercitato il comando del Ruf. “Foday Sankoh era l’unico capo del Ruf e non prendeva ordini da Charles Taylor”, ha stabilito il giudice. Taylor è stato quindi giudicato colpevole di tutti i capi di imputazione di cui era accusato: atti di terrorismo, omicidio, violenza, stupro, schiavitù sessuale, oltraggio alla dignità personale, atti disumani, reclutamento di soldati-bambino, riduzione in schiavitù e saccheggi. “La Corte ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che l’imputato è penalmente responsabile per aver favorito e sostenuto l’attuazione di tutti i crimini di cui era accusato”, ha detto Lussick, il quale ha stabilito inoltre che l’ex presidente liberiano fornì armi ai ribelli del Ruf in cambio di diamanti. Alcuni dei quali, peraltro, furono regalati da Taylor alla modella Naomi Campbell. La ‘venere nera’, in una deposizione alla Corte dell’Aja, confermò di aver ricevuto alcune “piccole pietre” mentre si trovava in Sudafrica. La testimonianza della modella venne però smentita dall’attrice Mia Farrow, secondo cui la Campbell le confidò di aver ricevuto in regalo un “grosso diamante” dal dittatore liberiano. La vicenda dei ‘diamanti insanguinati’ della Sierra Leone ispirò nel 2006 il film ‘Blood diamond’, interpretato da Leonardo di Caprio e Jennifer Connelly.

Chi è Taylor
Taylor è stato presidente della Liberia dal 1997 al 2003, quando accettò di andare in esilio in Nigeria su forti pressioni internazionali per poi essere estradato in patria nel 2006 dopo un tentativo di fuga. Dopo gli studi negli Usa, Taylor tornò in Liberia alla fine degli anni ‘80, dopo il colpo di stato del sergente Samuel Doe, di cui divenne capo dei servizi di sicurezza. Accusato di furto da Doe, fuggì negli Usa dove venne arrestato ma riuscì ad evadere con l’aiuto della Cia, interessata a rovesciare il regime di Doe. Il golpe effettivamente avvenne e Taylor si fece poi eleggere presidente nel 1997. L’ex presidente liberiano sconterà la pena, che sarà comunicata alla fine di maggio, in un carcere britannico.

Lascia un commento