Barcellona, Guardiola si ritira, dopo aver vinto tutto

ROMA – Quattro anni e 13 titoli vinti: si conclude così l’esperienza al Barcellona di Pep Guardiola. Tre giorni dopo l’eliminazione dalla Champions League il tecnico catalano, ‘enfant prodige’ del calcio internazionale, ha annunciato che la prossima stagione non sarà sulla panchina del Barca. Quarantuno anni, pieni di successi, quelli di Josep Guardiola y Sala, nato a Santpedor, in piena Catalunya, il 18 gennaio 1971. E già ora, a prescindere da quello che otterrà in futuro, ha un posto di rilievo nella storia del calcio mondiale perché quello che ha ottenuto come trofei e gioco hanno trasformato il suo Barcellona in una delle più forti squadre di ogni tempo.
A 13 anni comincia a tirar calci al pallone nelle giovanili del Barcellona, approdando come centrocampista alla prima squadra nel 1990, sotto la direzione di un mito quale Johan Cruijff. La grande tecnica, la visione di gioco e la personalità ne fecero il leader naturale della squadra, quasi un allenatore in campo. Fu lui, nel maggio 1992, a guidare i compagni alla prima Coppa dei campioni nella storia del club, grazie alla vittoria, in finale a Wembley, sulla Sampdoria di Vialli e Mancini. E furono, con il Barca, sei titoli nazionali, due Coppe di Spagna, due Supercoppe Uefa e una Coppa delle Coppe.
Nel 2001, il trasferimento al Brescia, poi una stagione alla Roma, quindi di nuovo nella squadra di Baggio. La permanenza in Italia fu, tra l’altro, turbata da una storia di doping, dalla quale comunque Guardiola uscì pulito. Due anni fuori Europa, infine l’addio al calcio giocato. Ma è come allenatore che Guardiola raggiunge traguardi ancora più prestigiosi. Lo studio meticoloso delle tecniche di gioco, la propensione ad un gioco propositivo che consenta un dominio assoluto del campo, un possesso di palla pressoché totale, una manovra ariosa finalizzata sempre e comunque al bel gioco e al gol: è questa la carta d’identità in panchina di Pep che da allenatore in campo quando giocava si trasforma in un giovane tecnico di successo che colleziona trofei senza bisogno di un lungo apprendistato. E diventano proverbiali i suoi duelli con Jose Mourinho che subisce, fino alla vittoria nel clasico di sabato scorso, una serie di sconfitte con il suo Real, a partire dalla ‘manita’, il 5-0 del 29 novembre 2010.
Guardiola inizia la sua carriera da allenatore alla guida del Barcellona B nel 2007. Nel luglio 2008 viene scelto dall’allora presidente Joan Laporta come allenatore. L’inizio non è dei migliori ma in poco tempo la sua squadra raggiunge livelli di gioco elevati con una media realizzativa di tre gol a partita. Nella sua prima stagione da allenatore, quella 2008/2009, Guardiola centra il ‘triplete’ vincendo nell’ordine la Coppa di Spagna, il campionato e la Champions League, battendo nella finale di Roma il Manchester United.
La stagione successiva si apre con le vittorie della Supercoppa di Spagna, della Supercoppa europea (battendo lo Shakhtar Donetsk) e del Mondiale per Club battendo nella finale di Abu Dhabi l’Estudiantes. Nella stessa stagione Guardiola vince il secondo campionato spagnolo da allenatore. Nella stagione 2010/2011 Guardiola vince il terzo campionato, la sua seconda Champions League da allenatore (con il Barca battendo il Manchester United per 3-1 nella finale di Wembley) e la Supercoppa di Spagna. La stagione 2011/2012 si apre con i successi nella supercoppa di Spagna e di quella Europea. Poi la vittoria (la seconda) del Mondiale per Club ‘Pep’. E quest’anno una serie di vittorie di prestigio con Messi super goleador fino al doppio stop in pochi giorni: ko con Real che allontana la Liga ed eliminazione Champions contro il Chelsea all’italiana di Di Matteo. Ma forse l’addio ci sarebbe stato comunque. Ora rimane la conclusione della stagione, la possibilità di vincere la Coppa del Re e poi l’inizio di una nuova avventura altrove. Ma Guardiola ha già iscritto il suo nome nella storia del Barcellona e del calcio mondiale.