Super Vucinic avvicina la Juve alla meta

NOVARA – Passo avanti verso il tricolore. La Juve liquida in un quarto d’ora la pratica Novara e lancia il terz’ultimo messaggio al Milan: adesso le giornate che restano sono tre, come i punti di distacco dai rossoneri, rimasti inalterati, ma la volata scudetto resta ad alta tensione.
Quattro gol bianconeri che potevano essere il doppio, tanta lucidità e una condizione fisica superiore: il Novara disperato (ma non ancora aritmeticamente retrocesso) non poteva fare di più. Anche il caldo, temuto alla vigilia, ha risparmiato gli uomini di Conte, perchè é spuntato un pallido sole soltanto a partita ampiamente conclusa.
La chiave della vittoria è stata ancora una volta Pirlo, ma ci ha pensato l’uomo più discusso e estroso della squadra torinese, Mirko Vucinic, a sbloccare con una conclusione perfida e morbida, che ha avuto il potere di cambiare anche tatticamente la partita.
La Juve, molto più tranquilla, ha continuato a macinare gioco e ha raddoppiato in chiusura di tempo: ancora due protagonisti cavati a sorpresa dal cilindro magico di Conte, Giaccherini che ha distrutto l’avversario diretto sulla fascia sinistra e ha preparato per Borriello, che ha messo dentro e dopo tante amarezze sembra rinato.
Dopo il riposo la Juve ha affidato a Pirlo il compito di lanciare negli ampi spazi a turno un po’ tutti, con risultati devastanti: altri due gol, con Vidal e Vucinic, un’occasione colossale sprecata da Elia, un’altra conclusione su punizione finita sul palo di Pirlo.
Il Novara ha tirato in porta soltanto nel finale, impegnando un paio di volte Buffon, ma si era già sullo 0-3.
Nel primo tempo, dopo il vantaggio, una sola ripartenza azzurra pericolosa, con Mazzarani che ha inzuccato di poco alto sopra Buffon. Ma è la guerra di nervi tra Juve e Milan il tema sempre caldissimo: pochi minuti dopo il gol del vantaggio bianconero, ha risposto Cassano da Siena. Quindi, sarà ancora lunga per arrivare a “vedere” lo scudetto o per lo meno il rettilineo finale.
Nella partita di ieri sono certamente da sottolineare la freddezza con cui la squadra di Conte ha affrontato l’impegno, non privo di insidie psicologiche e la concretezza che sta finalmente dimostrando dopo quasi un intero campionato all’insegna del produrre tanto e raccogliere poco. Una qualità, questa, che tornerà utilissima nella volata finale, quando conterà il minimo errore o il centimetro di una giocata. Michel Platini, icona bianconera di sempre, è rimasto in tribuna un tempo, quanto è bastato per vedere la propria ex squadra mettere al sicuro il risultato. Poco distante c’era un’altra icona, Gian Piero Boniperti, originario anche lui di queste parti: due auspici, forse, di un futuro che presto potrebbe ritornare grande. Ma non ditelo a Conte, perchè sicuramente continuerà a ricordare a tutti, giustamente, che la Juventus non ha ancora vinto niente, tantopiù ieri che il Milan sembra essere ritornato pimpante.

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