Rosanero ed etnei si spartiscono la posta in palio in un bel derby

PALERMO – Alti ritmi, ribaltamenti di fronte continui, energia che sprizza: insomma, un gran bel derby al Barbera, che ricondurre a un tempo a testa è forse un po’ troppo semplicistico. Vero che il Catania gioca una gran prima metà di gara, trovando il meritato vantaggio con Legrottaglie, ma altrettanto vero che il Palermo si scuote dallo strano torpore con cui aveva approcciato la partita all’intervallo e agguanta un altrettanto meritato pareggio con un bellissimo gol di Fabrizio Miccoli, trascinatore e migliore in campo fra i suoi. Un punto a testa, dunque, che non incide in maniera sensibile sulla classifica: il Catania ritocca sì il suo record di punti in Serie A, ma vede ormai scappare via l’ultima possibilità di agganciare il treno per l’Europa, mentre il Palermo, che allarga a 7 la forbice con il Lecce e il terzultimo posto, non può dirsi ancora matematicamente sicuro della salvezza e ringrazia la paura che inchioda Cagliari e Chievo sullo 0-0 nell’altra partita giocata in contemporanea.
Il Catania inizia forte, provando a schiacciare i rosanero nella propria metacampo, e fa subito tremare Viviano con un tuffo di Motta sottorete: il primo vero squillo arriva con Gomez (gran primo tempo, ma si affievolisce malamente nella ripresa), ma dall’altra parte il Palermo verticalizza bene per la profondità di Miccoli. Carrizo viene chiamato in causa prima su punizione, poi su una conclusione secca da posizione un po’ defilata dalla sinistra, ma è del Catania la prima affondata vincente sugli sviluppi di un corner: Gomez crossa per Bergessio che a sua volta fa sponda di testa sul palo opposto, dove l’ex-bianconero si inserisce prendendo il tempo a Migliaccio e incorna facilmente in fondo al sacco.
Punto nell’orgoglio, il Palermo che si riaffaccia sul campo a inizio ripresa è tutt’altra cosa rispetto a quello visto nella prima metà di gara. E punge subito. Lancio splendido di Bertolo per Miccoli, che addomestica a meraviglia il pallone, brucia Legrottaglie sullo scatto e spara di potenza sul primo palo piegando le mani a un Carrizo un po’ fuori posizione. Ristabilita la parità, si prosegue a folate: Barrientos sembra crollare a terra per i crampi (che costringeranno invece Almiron a lasciare anzitempo il campo) ma un minuto dopo impegna Viviano in tuffo per togliere dall’angolino un sinistro velenosissimo, poi Miccoli, su punizione, dà l’illusione del gol facendo vibrare l’esterno della rete. Squadre lunghe, gioco rapido, senza soste: il Palermo assapora soltanto il gusto del vantaggio quando Miccoli pennella un pallone dolcissimo per Hernandez che, coordinatosi alla perfezione sottorete, svernicia il palo in rovesciata. Poi è il Catania che cerca il tutto per tutto nel finale: prima con Catellani (ancora bravo Viviano in tuffo), poi con Bergessio che si divora una grande occasione nell’ultimo minuto di recupero sparando alle stelle da buona posizione un tiro-cross di Gomez. Finisce 1-1, ed è giusto così.

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