GIRO: Al via sabato in Danimarca

BILLUND – In cinque per una o per più maglie: sono i big in gara al 95º Giro ciclistico d’Italia, che scatterà sabato 5 da Herning, con il primo dei tre appuntamenti in terra danese.

Ivan Basso, Damiano Cunego, Roman Kreuzinger, Flavio Scarponi, Frank Schleck, in rigoroso ordine alfabetico, almeno sulla carta, si lasciano preferire dal pronostico. Molto dipenderà dalle loro attuali condizioni di forma, ma anche da come si presenteranno (fisicamente e in classifica) all’ultima e decisiva settimana.

IVAN BASSO – E’ l’incognita di questo Giro. Il due volte vincitore della corsa rosa (2006-2010), e leader della Liquigas Cannondale, non ha avuto uno straordinario inizio di stagione, come ha confermato la cronometro di domenica scorsa al Giro di Romandia. Basso è ancora in cerca della forma migliore, ma ha lavorato molto e resta una fuoriclasse che può regalare spettacolo, sia nelle sfide contro il tempo, sia nelle tappe in salita. Il varesino, nei giorni scorsi, si è detto ottimista ma, visto che la strada comincerà a salire già dopo poche tappe, dovrà cercare di non perdere troppi secondi preziosi.

DAMIANO CUNEGO – Il general manager della Lampre, Beppe Saronni, è stato chiaro: “Cunego è il leader della squadra al Giro d’Italia”. Resta il fatto che dovrà gestire il dualismo con Michele Scarponi, che la maglia rosa sogna di prendersela sul campo e non solo a tavolino, per le disgrazie altrui (squalifica di Contador dell’anno scorso). E’ reduce da una vittoria di tappa (a Sant’Orsola Terme), nel Giro del Trentino, dimostrando una buona condizione, suffragata dal secondo posto in classifica generale, alle spalle di Domenico Pozzovivo. Ha ‘rischiato’ di aggiudicarsi, il 15 aprile scorso, una classica del nord come l’Amstel Gold race, ma è stato fermato da una caduta nel finale. Il Giro rappresenta la sua grande occasione, dopo la vittoria del 2004, quando aveva 23 anni.

ROMAN KREUZINGER – E’ l’uomo di punta dell’Astana, il ceco. Beppe Martinelli, ds della squadra kazaka, ha affermato che il quinto posto del 2011 “gli sta stretto”, ecco perché gli ha costruito una squadra su misura per il Giro 2012. Forte in salita, ma anche nei tracciati ‘mossi’, Kreuzinger, pur di essere al Giro, ha rinunciato al Tour: farà invecela Vuelta e il Mondiale. Per lui il successo finale non è un sogno.

MICHELE SCARPONI – La vittoria senza festa dello scorso anno gli ha un po’ lasciato l’amaro in bocca. Perché il marchigiano i successi è abituato a sudarseli fino all’ultima goccia. Quest’anno, nonostante il dualismo con Cunego nella Lampre (Saronni lo ha definito “libero di agire”), ci riproverà a salire sul gradino più alto del podio. Era partito con i favori del pronostico alla Tirreno-Adriatico, ma è finito solo settimo. Da allora, però, la sua condizione è migliorata. Anche se, al Giro del Trentino, si è staccato in salita.

FRANK SCHLECK – Per il più grande dei fratelloni lussemburghesi (l’altro è Andy) si tratta di un gradito ritorno al Giro, dove mancava dal2005. In quella circostanza, il lussemburghese difendeva i colori della Csc ed era gregario di Ivan Basso. Cresciuto nella De Nardi di Stanga, oggi Frank ha 32 anni e un notevole bagaglio d’esperienza. Al Giro sostituirà il danese Jakob Fuglsang, ko per problemi fisici. Dopo le classiche delle Ardenne, F. Schleck aveva previsto di allenarsi con il fratello in Sierra Nevada e poi di partecipare al Giro del Lussemburgo. Questo ‘contrattempo’ può stimolarlo.

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