LAZIO-SIENA 1-1: I toscani offuscano fermano la volata europea dei biancocelesti

ROMA – Cinque punti nelle ultime sette partite. Il cammino della Lazio si è fatto da retrocessione, altro che Champions. Ed anche l’1-1 con il Siena è figlio degli affanni di una squadra che senza Klose, Radu, Hernanes, Matuzalem e Brocchi diventa pericolosamente ‘normale’, alla portata di chiunque abbia la pazienza di aspettare l’errore difensivo. Che puntualmente arriva. Così, a due turni dalla fine del campionato, la lotta per il terzo posto sembra restringersi a Udinese e Napoli (58 punti), con la Lazio che si stacca (56) e l’Inter ancora più indietro (55), dopo il ko a Parma. L’Atalanta e appunto l’Inter diranno se la Lazio merita l’Europa dei grandi o no. Contro un Siena molto coperto e mai disposto a fare regali, si è vista una formazione tutta cuore, ma anche molto caotica. Con Candreva migliore in campo, mentre sull’altro fronte si sono distinti Destro, Brienza e Pegolo.

Il primo tempo della Lazio è un film visto molte volte negli ultimi tempi. Tanto possesso palla, ma nessuno che la butti dentro. Rocchi fa del suo meglio ed è quello che si avvicina di più al gol (al 12’ ci prova prima di piede e poi di testa, doppio miracolo di Pegolo), ma al 37’ deve arrendersi ad un problema fisico. Al suo posto entra Kozak. Frettolosamente Ceduti a gennaio Cissé e Sculli, fuori da oltre un mese l’acciaccato Klose, tutto il peso dell’attacco ricade sulle spalle dell’acerbo giocatore ceco. A complicare le cose, dal 26’ il Siena è in vantaggio, quando sul cross dalla sinistra di Andrea Rossi, Destro è libero di staccare di testa nell’area piccola (Garrido e Diakité dove siete?) e punire la Lazio per la terza volta, dopo la doppietta segnata nel 4-0 dell’andata. Reja ha le mani nei capelli, la Nord ribolle, il Siena ringrazia. Fino a quel momento era rimasto rintanato nella propria metà campo, come in attesa della crepa difensiva.

Al fischio di Celi, i biancelesti hanno collezionato solo quattro angoli, ma anche due ammonizioni ‘pesanti’ per Biava e Ledesma, entrambi diffidati. Il Siena perde Pesoli (problema muscolare) al 45′. Entra Rossettini.

La Lazio sa che non può permettersi un altro ko ed inizia la ripresa all’arrembaggio. Ma è tutta volontà e pochissime idee. Kozak potrebbe approfittare di un retropassaggio sbagliato di Belmonte, ma Pegolo respinge. A salvare Reja arriva un fischio assai generoso di Celi su un contatto in area tra Bolzoni e Candreva. Forse l’arbitro vuole farsi perdonare un calcio in area, sullo stesso Candreva (nel primo tempo), apparsa assai più sospetto. Comunque dal dischetto Ledesma pareggia. La Lazio, nel suo modo confuso, continua ad attaccare. Mauri spara alto a tre metri dalla porta, Kozak coglie l’incrocio dei pali. Alla stanchezza si aggiunge un po’ di sfortuna. E la Champions sembra sempre più un miraggio.