Il Milan piega l’Atalanta e spera ancora nel tricolore

MILANO – Muntari: il gol del ghanese porta il Milan in vantaggio nella partita contro l’Atalanta e spiana la strada al sogno chiamato scudetto grazie all’impresa del Lecce che ferma in rimonta la Juventus e fornisce un assist straordinario ai rossoneri.

Il Milan non brilla anche se parte con una marcia molto alta: dieci minuti di fuoco per poi spegnersi lentamente per un tratto cospicuo di partita e subire un parziale ritorno dei bergamaschi. Non è una partita bellissima ma sicuramente lo è il risultato: due a zero con un gol di Robinho oltre il 90 minuto.

Allegri gioca d’azzardo e, alla fine, l’esito della partita gli da ragione. L’avversario è ostico e lui butta nella mischia il giovanissimo De Sciglio e manda in tribuna El Shaarawy insieme a Seedorf e Aquilani. In attacco confermata la ‘coppia più bella del mondo’ Cassano-Ibrahimovic. Boateng funge da trequartista. A centrocampo c’é Muntari, protagonista questa volta nel bene. Il suo gol – al 9 minuto del primo tempo – scaccia ogni ‘fantasma’ e fa dimenticare quello annullato tra infinite polemiche nel confronto diretto contro la Juventus. Il Milan fa il suo, mentre la Juventus non riesce a portare a casa il risultato contro un Lecce rimasto in dieci uomini.

Il risultato dei bianconeri lampeggia sul tabellone di San Siro e esplode un boato. I giocatori si riaccendono e arriva anche il gol della sicurezza messo a segno da Robinho subentrato a Cassano. I rossoneri partono alla grande: al 3’ ci prova Ibrahimovic con un potentissimo destro. Al 4′ Boateng libera il sinistro, poi di nuovo Ibra. Lo svedese è attivo ma non è la sua serata migliore. Le prime battute si rivelano un assolo rossonero: l’Atalanta è schiacciata nella propria area e sembra non riuscire a venirne fuori in alcun modo. Al 9’ arriva la svolta: cross dalla trequarti di Boateng che trova pronto Muntari il quale di piatto destro infila un volenteroso Consigli. Strano destino il suo, arrivato al Milan, diventato decisivo dopo essere stato scartato dall’Inter. L’Atalanta reagisce e cerca di distendersi. Al 14’ colpo di testa di Denis. Ci pensa Abbiati. Ancora una volta Tiribocchi si porta a ridosso della rete rossonera ma si fa pescare in posizione di fuorigioco.

Il Milan inizia a soffrire, le stelle vanno spegnendosi, Cassano non è quello ammirato nella partita contro il Siena. E’ comprensibile che il fantasista barese avverta una certa stanchezza dopo essere stato fermo molti mesi. Cassano, Boateng e Ibrahimovic non trovano l’intesa giusta. Una mancanza di feeling che fa sperare i bergamaschi che prendono coraggio: al 23′ tandem Raimondi-Cigarini, brivido per il Milan. Alla mezz’ora ancora Denis manda di un soffio a lato. Sul finire del primo tempo destro di Cazzola. Il Milan ha il fiatone, il vantaggio non sembra solidissimo. Ma il calcio non finisce mai di stupire e i conti si fanno solo al fischio finale dell’arbitro.

Il secondo tempo si apre con un’azione a tre Boateng-Cassano-Ibrahimovic. Ma al 15’ limpidissima palla gol di Bonaventura che sbaglia il gol del pareggio e fa arrabbiare moltissimo Colantuono. Un minuto dopo lo sostituisce con Moralez. La musica non cambia e il Milan lascia a desiderare. Malumore anche sugli spalti. Allegri ci pensa un po’ e studia le mosse per far cambiare volto alla sua squadra e alla partita. Robinho al posto di Cassano, Flamini per Boateng e Gattuso rileva Ambrosini.

Il risultato dà ragione all’allenatore che capisce come Cassano, Boateng e Ambrosini non siano al meglio. Cambia l’assetto tattico e cresce Ibrahimovic. Trova il destro al 36′, al 38’ sbaglia un gol praticamente già fatto. Al 43’ Robinho coglie la traversa dopo un suo tiro precedentemente deviato. Un minuto dopo Ibrahimovic batte a rete ma l’azione era già ferma per un fuorigioco. Milan arrembante e deciso a trovare il gol della sicurezza che arriva con Robinho al 48’. Punizione di Ibrahimovic, non trattiene Consigli, si avventa Robinho che manda in visibilio San Siro ‘gasatissimo’ dall’inaspettato pareggio del Lecce contro la Juve. Un solo punto separa le due contendenti, il campionato è aperto, il duello va avanti a 180’ minuti dalla fine di una stagione ricca di colpi di scena.