Conte psicologo per scacciare le paure

TORINO – Obiettivo numero uno, allontanare la paura, scacciare i fantasmi. Dopo l’errore di Buffon che è costato alla Juve due punti (su tre) di vantaggio sul Milan è questa la missione di Antonio Conte, che da qui a domenica dovrà vestire i panni dello psicologo più che quelli del tecnico.

L’aver riaperto i giochi scudetto quando la festa era già dietro l’angolo, e soprattutto il modo in cui ciò è accaduto, potrebbe lasciare strascichi pesanti nella testa dei giocatori. C’é il rischio che si insinui un tarlo pericoloso, fatto di pressione che sale e semplice, umanissima paura di non riuscire a tagliare il traguardo pur essendo a pochi metri dallo striscione dell’arrivo. Ecco perché, adesso più del solito, sarà fondamentale il lavoro di persuasione e di motivazione del tecnico nei confronti del gruppo. Resta comunque un dato incontestabile:la Juveha sempre un punto di vantaggio sul Milan e vincendo con Cagliari e Atalanta sarà campione, a prescindere dai risultati della squadra di Allegri.

La palla, insomma, è ancora nei piedi di Pirlo e soci: fuor di metafora, ora bisogna buttarla dentro. Il punto è proprio questo. Il dazio pagato per la leggerezza di Buffon è molto elevato, certo. Ma i processi al numero uno sono del tutto fuori luogo, basta riguardare il film della stagione per rendersene conto o allargare l’orizzonte alla sua carriera. Come ha fatto ad esempio il club, ricordandone alcuni passaggi con un video su Facebook.

“Gigi è triste per l’errore però è forte di carattere e si riprenderà immediatamente – assicura il suo agente, Silvano Martina -. Sta disputando una grande stagione che non può essere cancellata dall’episodio contro il Lecce. Nel calcio così come nella vita di tutti i giorni un errore può capitare”.

C’é quindi un peccato più profondo da analizzare e che ha concorso al passo falso. Peccato che parte dall’atteggiamento dei bianconeri e va a toccare la sfera tecnica.La Juvevista con il Lecce non è stata ‘feroce’ come al solito, non ha sbranato la preda con la cattiveria agonistica e l’intensità viste nella spumeggiante striscia di otto vittorie consecutive, interrottasi a cinque minuti dal nono sigillo. Serpeggiava infatti una sensazione di troppa sicurezza, di troppa tranquillità da parte della squadra di Conte una volta in vantaggio e, successivamente, in superiorità numerica. Le occasioni per raddoppiare ci sono state anche se non nell’ammontare delle ultime gare. E si torna così al problema originale, l’incapacità di chiudere anticipatamente la partita, l’attacco che fatica a concretizzare, elementi mancati già nel periodo dei pareggi di febbraio. Non a caso Conte ha definito quanto accaduto contro il Lecce come un fatto “utile per la nostra crescita”.

L’impresa è ancora pienamente alla portata dei bianconeri, a patto di resettare immediatamente. Domenica sul neutro di Triestela Juveaffronterà il Cagliari, in contemporanea con il derby di Milano. Serviranno i gol, naturalmente, ma prima di tutto nervi saldi e testa libera. Per centrare l’impresa.

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