Repsol-Ypf, Spagna: l’Argentina segua l’esempio boliviano

MADRID – L’Argentina dovrà pagare un “prezzo giusto” per la nazionalizzazione del gruppo Repsol-Ypf, filiale argentina della multinazionale petrolifera spagnola Repsol. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iberico, José Manuel García Margallo, invitando Buenos Aires a imitare la Bolivia.
Mercoledì la Bolivia ha annunciato la nazionalizzazione della compagnia Transportadora de Electricidad S.A. (TDE), di proprietà di Red Electrica Internacional, filiale del gruppo spagnolo Red Electrica, ma chiederà a un “organismo indipendente” di stabilire l’indennizzo per Madrid, ha spiegato il diplomatico iberico. “Questa è la strada intrapresa dalla Bolivia e vorrei che anche l’Argentina seguisse il suo esempio. Può ancora far fare una valutazione indipendente e pagare un prezzo giusto”, ha detto Margallo.
“La Bolivia garantisce che compenserà la società per le cifre investite nella rete elettrica, un iter che ovviamente il Governo spagnolo vigilerà”, ha dichiarato il ministro dell’Economia e Competitività spagnolo Luis de Guindos, non appena giunto mercoledì a Bruxelles per il vertice ECOFIN.
Il 16 aprile scorso, il presidente argentino ha deciso di espropriare in modo parziale la società petrolifera Ypf, controllata per il 57,4% dal gruppo spagnola Repsol, il cui valore è stato stimato da Madrid in 8 miliardi di euro. Lo Stato argentino e le province ne assumeranno il controllo per il 51%. Il vice ministro dell’Economia argentino, Axel Kicillof ha accusato Repsol di aver nascosto circa 7 miliardi di euro di debiti nella sua filiale Ypf, in parte sotto forma di investimenti e di aver sovrastimato l’azienda argentina. Il Governo spagnolo seguirà da vicino la “evoluzione” del caso boliviano, “del tutto differente” dall’espropriazione del 51% di YPF, filiale della compagnia petrolifera spagnola Repsol, da parte del Governo argentino. “Riteniamo che non esista alcuna situazione generalizzata in America Latina. Sono situazioni indipendenti”, ha assicurato il ministro.
Red Eléctrica è in attesa di conoscere i dettagli del processo di espropriazione e la fissazione del prezzo della sua partecipazione nella società boliviana.