UDINESE-GENOA 2-0: Friulani vicini al sogno europeo

UDINE – Non chiamatela miracolo, sorpresa, prodigio. Oramai l’’Udinese è una delle più belle e concrete certezze del nostro campionato. Il capolavoro di Francesco Guidolin, che alla sua presenza numero 478 in Serie A è entrato nella top ten degli allenatori con più panchine nella storia del nostro torneo, è sotto gli occhi di tutti. Il 2-0 con il quale i friulani hanno battuto il Genoa è tipico della grande squadra, cinica e decisa, anche se l’arbitro Tagliavento è sembrato abbastanza fiscale nell’espellere prima Kucka e poi Palacio, lasciando i liguri in 9 per circa un’ora. Adesso i friulani ci credono: sono terzi da soli e la Champions è distante solo 90 minuti. Sarebbe un clamoroso bis del fantastico campionato disputato lo scorso anno.

Il tema della partita è chiaro sin dai primi minuti di gioco. Udinese riversata in avanti alla ricerca di un gol che allunghi il sogno Champions, Genoa rintanato nel 4-5-1 scelto da De Canio e concentrato nel non lasciare spazi ai friulani. I tamponamenti e i raddoppi continui del trio Kucka-Belluschi-Biondini funzionano fino alla mezzora, con l’Udinese limitata alle iniziative sulle corsie laterali di Pasquale e Basta e poco pericolosa in avanti. Al 30′, appunto, arriva però l’episodio che cambia il match, mettendo al tappeto il Genoa. Un pugile che sta incassando e provando a giocarsela ai punti, se subisce all’improvviso un 1-2, rischia di capitolare. E così fanno i rossoblu : secondo fallo di un Kucka troppo nervoso e cartellino rosso estratto da Tagliavento. Sulla punizione susseguente Di Natale pennella l’ennesima magia della sua infinita carriera e trafigge Frey, regalando il vantaggio ai friulani e realizzando la sua ventiduesima rete in campionato. Se non è un ko, poco ci manca. A complicare ulteriormente i piani di salvezza genoani ci si mette pure Palacio, o l’arbitro Tagliavento, dipende dalle versioni. L’argentino sembra protestare con un suo compagno, ma il direttore di gara sente un’offesa nei suoi confronti ed estrae il rosso diretto. Inutili le veementi proteste dei rossoblu: la decisione è irrevocabile e negli spogliatoi il Genoa ci finisce sotto di un gol e di due uomini.

La ripresa genoana è un’agonia. L’Udinese prima addormenta la partita con un possesso palla asfissiante e poi, al 66′, la chiude con Floro Flores, bravissimo a deviare in rete un cross di Basta. Friulani che controllano agevolmente tutti i secondi 45 minuti, senza mai rischiare e provando anche ad arrotondare il punteggio. Solo un grande Frey evita il tracollo ai rossoblù, che tentano di risparmiare energie in vista della sfida decisiva con il Palermo. La squadra di De Canio dovrà conquistare almeno un punto nella gara di domenica prossima per conquistare la matematica salvezza e dovrà farlo senza il suo bomber principe Rodrigo Palacio. L’Udinese pensa in grande: il preliminare di Champions in questo momento è distante una partita, grazie al passo falso del Napoli a Bologna. Guidolin e i suoi ragazzi non vogliono sbagliare: al Massimino di Catania servirà la partita perfetta per confermare la straordinaria continuità dimostrata nelle ultime due stagioni. Parafrasando uno slogan di una nota società immobiliare, l’Udinese non è un sogno, ma una splendida realtà.

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