Hollande al lavoro, Sarkò si ritira

PARIGI – Fair play: al termine di una campagna nervosa, aggressiva e conclusa al fotofinish, nessuno se lo aspettava. Invece, il giorno dopo lo scontro è tutto un “prego, si accomodi”: immediato accordo sul passaggio di poteri – il 15 maggio -, lo staff di Sarkozy che esalta la transizione “repubblicana e pacifica” e addirittura l’Eliseo che invita il presidente eletto Hollande a mettersi oggi sull’attenti accanto a quello uscente nella cerimonia dell’armistizio dell’8 maggio al milite ignoto. Sarkozy e Hollande hanno cancellato in un attimo sarcasmi, offese e insulti, così come con una sola telefonata la cancelliera Angela Merkel ha steso un velo su mesi di ostracismo verso il candidato socialista. Il clima cavalleresco è obiettivamente favorito dallo stato d’animo di Sarkozy: da grintoso, battagliero, aggressivo, il presidente battuto è diventato docile e facile alla commozione. “Per me si chiude un capitolo”, ha detto ai suoi fedelissimi, loro ancora abitati da pensieri bellicosi verso la gauche, verso l’estrema destra e i centristi. A soli 57 anni, Sarkozy volta pagina, lascia “definitivamente” la politica, come ha ripetuto uno dei suoi collaboratori più stretti ad un ministro convocato all’Eliseo per la riunione di commiato. Non credeva alle sue orecchie, l’anonimo esponente del governo: “Ma allora non hai capito? – gli ha sibilato il braccio destro di Sarkozy – lascia definitivamente”. Dal colorito terreo, dalle rughe diventate di colpo profonde, dalla commozione del discorso di ieri sera ai suoi sostenitori – il più bello di sempre per Sarkozy, dicono i maligni – già si poteva immaginare l’addio. Ma, spiegano i collaboratori, non voleva assolutamente replicare la scena del socialista Lionel Jospin, che perse e disse addio in un colpo solo. Ma non vuole neppure “fare il Giscard”, con riferimento all’altro presidente bocciato anche lui giovane dopo un mandato e rimasto in politica come niente fosse.

Merkel a Hollande: “Il fiscal compact
non si rinegozia”
Angela Merkel si prepara ad “accogliere a braccia aperte” Francois Hollande ma lo ammonisce che non c’è possibilità di rinegoziare il fiscal compat. “Semplicemente, ciò non avverrà” ha avvertito la cancelliera in conferenza stampa a Berlino.
“Il patto fiscale è stato definito e deve essere portato avanti” ha aggiunto la Merkel che ha espresso la sua opposizione a programmi di crescita finanziati attraverso una crescita del debito. Ma l’Ue, ha ricordato, ha avviato un dibattito su come sostenere la crescita: “Siamo nel mezzo di una discussione” sulla crescita, ha detto ancora Merkel “e la Francia, con il suo nuovo presidente, può dare un suo contributo”. Durante la conferenza stampa Merkel ha ricordato che la collaborazione franco-tedesca è “essenziale per l’Europa”: il rapporto di lavoro con il neo-presidente francese “deve iniziare al più presto possibile, perché entrambi vogliamo che l’Europa abbia successo”.
La cancelliera, che ha telefonato al candidato socialista per congratularsi con lui per la vittoria elettorale e per invitarlo a Berlino, non ha rivelato la data in cui l’incontro avrà luogo. Ma ha aggiunto di pensare che avverrà “immediatamente” dopo il 15 maggio, data dell’insediamento di Hollande. In realtà il faccia a faccia, secondo fonti del Ministero degli Esteri di Berlino, potrebbe avvenire il giorno stesso dell’insediamento di Hollande.
Per quanto riguarda le elezioni in Grecia, Merkel ha riconosciuto che il risultato crea uno scenario complicato, ma ha ribadito che la cosa più importante ora è continuare il percorso delle riforme intraprese.