Premier: sostegno a ingresso Turchia in Ue, arricchirà Europa anziana e priva d’impulsi

ROMA – Il presidente del Consiglio al termine del vertice intergovernativo Italia-Turchia con il premier turco Recep Tayyip Erdogan: “La Turchia rappresenta un esempio di Paese vibrante, più giovane come struttura demografica, in ascesa economica, con l’ottimismo sul futuro” Secondo Monti la Turchia potrà “portare un valore aggiunto, economico, geopolitico, strategico, culturale ad un’Europa anziana demograficamente, stanca e non piena di impulso economicamente”. La Turchia rappresenta invece un esempio “di Paese vibrante, più giovane come struttura demografica, in ascesa economica, con l’ottimismo sul futuro”. “La nostra speranza -ha proseguito Monti- è che il piano di adesione possa proseguire con uno slancio rinnovato. Noi pensiamo che la Turchia sia in grado di integrare l’Unione europea e portare valore aggiunto economico, geopolitico, strategico, culturale. Pensiamo che per un’Europa qualche volta anziana demograficamente, stanca e non piena di impulsi e di entusiasmi economicamente, la Turchia rappresenti un esempio molto importante di Paese vibrante, e giovane come struttura demografica, in ascesa economica, con ottimismo sul futuro. Tutte caratteristiche -ha affarmato Monti – che dobbiamo cercare di intensificare anche in Europa e anche guardando alla Turchia, associandola sempre più strettamente fino alla piena integrazione nell’Europa”. Quanto alla cooperazione bilaterale che “è stato tema centrale di questo vertice”, ha aggiunto il premier, “l’intenzione dei nostri governi è di rafforzare ulteriormente la cooperazione nell’ambito delle reti di trasporto transnazionale e i collegamenti energetici verso il Mediterraneo in modo da aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Italia e dell’Europa”. Il presidente del Consiglio ha poi parlato anche della situzione in Siria ricordando che “Turchia e Italia sono due fattori di stabilità nel Mediterraneo e sono impegnate nella ricerca di una soluzione” per la crisi siriana e “abbiamo convenuto di continuare a tenerci in stretto contatto”. “Da parte italiana -ha spiegato Monti- condividiamo tutto il quadro problematico e molto preoccupante sulla situazione siriana che il primo ministro Erdogan ha tracciato, abbiamo sentito in lui anche accenti di perdita di speranza. Credo che la forma più efficace che la comunità internazionale ha per risolvere la crisi siriana sia quella della unità di intenti e di azione, che non è una cosa ovvia, che non è una cosa facile da conseguire come abbiamo visto in sede di consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. ”L’Unione europea ha avuto la capacità di mantenere una linea comune che trova nelle sanzioni un importante strumento di pressione sul governo di Damasco. Ora anche il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dopo le diverse posizioni assunte in precedenza da Russia e Cina e dopo molte esitazioni, ha finalmente cominciato a muovere verso l’idea di agire con una unità di intenti”, ha detto. “Credo che la giusta risposta alla crisi non possa che arrivare da uno sforzo coordinato e comune della comunità internazionale, al momento -ha concluso Monti- non vediamo alternative realistiche. Per quanto riguarda l’Italia abbiamo iniziato a fornire un contributo attivo: un contributo logistico, con il trasporto di materiali e un contributo con la installazione in Giordania di un ospedale da campo per curare i profughi provenienti dalla Siria”. Decisioni alle quali si aggiunge quella, di inviare 15 osservatori in Siria.

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