Corte suprema rinvia ricorso al 26 luglio

NEW DELHI – La Corte Suprema indiana ha rinviato al 26 luglio il ricorso italiano relativo alla legittimità costituzionale dell’arresto dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati della morte di due pescatori indiani. Il lungo rinvio è dovuto alla pausa per le vacanze estive del massimo organo giudiziario che chiude a partire dal 14 maggio al 2 luglio. Nell’udienza di ieri, la complessa questione dell’applicabilità delle leggi indiane all’incidente avvenuto al largo della costa del Kerala non è stata affrontata. Come noto le posizioni sono opposte: secondo l’India e lo stato del Kerala, il codice penale indiano si estende anche alla zona economica esclusiva che arriva fino a 200 miglia e inoltre l’omicidio è avvenuto a bordo di un peschereccio indiano. L’Italia, invece contesta l’applicazione della giurisdizione indiana e chiede che i due marò vengano giudicati da un tribunale italiano in quanto l’incidente è avvenuto in acque internazionali. Inoltre, i due militari fanno parte di una unità internazionale anti pirateria e si trovavano a bordo di un mercantile battente bandiera italiana. A questo proposito, l’Alta Corte del Kerala (chiusa per ferie) deve ancora pronunciarsi su un ricorso presentato dagli italiani che nel frattempo di sono rivolti anche alla Corte Suprema. In una memoria presentata lunedì sera, tuttavia, lo Stato indiano ha contestato il diritto dell’Italia a rivolgersi al massimo organo giudiziario indiano, in quanto solo individui possono presentarsi alla Corte Suprema per reclamare i diritti sanciti dalla Cosituzione indiana. Nel frattempo i due marò si dovranno presentare fra due giorni davanti al giudice di Kollam per la scadenza della carcerazione preventiva che potrà essere estesa fino al 19 maggio (quando scade il termine massimo di tre mesi dell’arresto preventivo). Per quella data la polizia dovrà concludere le indagini e formulare i capi di accusa.

Corte: “Trasferimento si decide in settimana”
La Corte Suprema indiana ha ordinato ieri allo stato del Kerala di prendere una decisione entro una settimana sul trasferimento dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in un “luogo che non sia il carcere”.
La decisione sul trasferimento deve essere presa “nello spirito” di quanto già disposto dal giudice di Kollam, nel Kerala, che sta istruendo la causa contro i due marò detenuti a Trivandrum con l’accusa di aver ucciso due pescatori lo scorso 15 febbraio. Lo scorso 5 marzo, il magistrato di Kollam aveva deciso l’incarcerazione dei due marò lasciando però liberi polizia e Direzione delle carceri del Kerala di studiare una collocazione “diversa” da quella offerta dal penitenziario centrale di Trivandrum. Nonostante le insistenze degli italiani, da allora non si è arrivato però ad alcuna soluzione alternativa. Il team legale italiano, guidato dall’avvocato Harish Salve, ha quindi deciso di sollevare il caso con una petizione davanti alla Corte Suprema di New Delhi nell’udienza di ieri dedicata a discutere il ricorso della legittimità costituzionale. A sua difesa, il rappresentante del Kerala, Gopal Subramaniam ha detto che il trasferimento in una “guest-house”, come richiesto dall’Italia in considerazione dello status dei due marò, non è stata finora possibile perché “richiede tempo trovare un’adeguata sistemazione con le necessarie misure di sicurezza”. Nella seduta è stato anche sottolineato che il governo di New Delhi non ha obiezioni all’eventuale trasferimento. Nell’ordine della Corte Suprema è inoltre precisato che la sistemazione al di fuori del carcere dei due marò “non limita il diritto di chiedere la libertà provvisoria dietro cauzione”.

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