Il Milan vince nella giornata degli addii

MILANO – E’ la giornata degli addii a San Siro. La partita ha ben poco da dire in termini di risultati: il Milan ha perso lo scudetto ed è sicuro del 2° posto, il Novara è retrocesso ormai da tempo. Per cui sotto la lente di ingrandimento ci sono quei giocatori rossoneri che, al termine di questo match, lasceranno la società rossonera: Nesta, Inzaghi, Gattuso, Van Bommel, Zambrotta e forse Clarence Seedorf. Per Ringhio le lacrime iniziano già nel pre-partita, quando lo stadio gli dedica un fantastico tributo. Per gli altri, alcuni partono titolari come Zambrotta e Seedorf, gli altri entrano dalla panchina. Ma passiamo all’analisi del match.

Tutti i tifosi rossoneri, aiutati anche dalle ultime indiscrezioni, sognavano Pippo Inzaghi titolare in questo ultimo match con la maglia del Milan. Purtroppo per loro Allegri non ha voluto accontentarli, e preferisce Casssano come spalla di Ibra. A centrocampo Aquilani, Seedorf, Gattuso e Boateng che uscirà subito per infortunio. Per il Novara, coppia d’attacco Caracciolo-Jeda supportati da Rigoni.

Come detto in precedenza, il risultato non conta nulla in una partita come questa, e il Milan ne risente vistosamente. Il match non è per nulla giocato a ritmi blandi, ma la difesa rossonera a volte sembra poco attenta e deconcentrata, mostrando diverse amnesie difensive. Ne approfitta naturalmente un pimpante Novara, sicuramente più propositivo degli avversari in fase offensiva. Al 6’ Jeda gira in rete di testa un cross dalla fascia, ma la sua posizione di off-side evidente e subito segnalata dal guardalinee. Al 19’ il Novara passa con Garcia che, lasciato colpevolmente solo in area di rigore, supera Amelia con un tiro di destro. Il Milan non dà segni di ripresa e la squadra piemontese va vicina al raddoppio con Caracciolo che, per due volte di testa, non riesce ad inquadrare la porta. Alla mezz’ora i rossoneri hanno la grande occasione con Seedorf: su calcio d’angolo, palla all’olandese che, solissimo in area, ha tempo di stoppare di petto il pallone, prendere la mira e tirare, ma schiaccia troppo il destro e sbaglia completamente la conclusione. Il Milan si sveglia e all’ultimo minuto della prima frazione non trova il pareggio per un soffio: corner di Seedorf che passa corto a Mesbah. L’ex del Lecce mette in mezzo, Ibra non ci arriva sul pallone che sbatta praticamente addosso ad Aquilani e va fuori di un nulla. L’ex Liverpool non si aspettava il buco dell’olandese e non riesce a colpire verso la porta. Il primo tempo si conclude quindi col Novara in vantaggio per 1-0.

Nel secondo tempo scende in campo un altro Milan. Bastano pochi secondi per capire il diverso atteggiamento della squadra rossonera. Subito Seedorf su punizione scheggia il palo, poi Ibra dal limite dell’area impegna Fontana con un destro potente. Al decimo della ripresa arriva il pareggio: Cassano in fascia serve Flamini che si inserisce benissimo, entra in area e pareggia i conti. 1-1 a San Siro e intanto lo stadio già esulta per il riscaldamento di Pippo Inzaghi. Seedorf, anche lui forse all’addio alla società rossonera, va vicinissimo al vantaggio al minuto 60’ quando dalla fascia si accentra e di sinistro tira sull’esterno della rete. Al 67’ è il momento che i tifosi rossoneri aspettano: entra in campo Inzaghi al posto di Cassano. Tutti, ma proprio tutti, cercano di far segnare Pippo: da Seedorf, fino addirittura ad Ibra, voglio il gol del numero 9 rossonero, e all’82’ il sogno si avvera: pallone in verticale per lo scatto di Inzaghi, stop di petto e tiro di destro che supera Fontana in uscita. E’ il tripudio a San Siro: lo stadio viene giù, tutti acclamano Inzaghi in lacrime sotto la curva. Questo è il gol numero 126 in 11 anni con la maglia rossonera, l’ultimo purtroppo. La partita da qui in poi non ha più nulla da dire, e si aspetta solo il fischio finale per iniziare la festa. La partita si conclude con il risultato di 2-1.

Galliani in lacrime a centrocampo saluta commosso anche Zambrotta e Van Bommel, mentre per Seedorf non è ancora detta l’ultima parola, ma la festa è per Nesta Gattuso e Inzaghi. Agli addetti ai lavori e non, ai milanisti e non, non può non essere dispiaciuto per l’addio alla maglia dei vari senatori, e penso tutti siano felici ed entusiasti che il gol partita, l’ultimo gol della stagione, lo abbia fatto Pippo. Il calcio è uno sport fantastico, a tratti strano e controverso, che può regalare momenti assurdi come quello che è successo in Genoa-Siena, o momenti commoventi come a Torino con Del Piero e a Milano quest’oggi. Si chiude così un ciclo, finisce qui la storia di alcuni giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano.

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